Il futuro della monetizzazione dell’open internet secondo The Trade Desk

L’ecosistema Ad Tech nel 2025 si trova di fronte a sfide senza precedenti, con tensioni crescenti attorno alla trasparenza delle transazioni digitali. Jeff Green, CEO di The Trade Desk, ha recentemente ribadito la sua posizione di ferma opposizione all’opacità nella filiera della pubblicità online, sottolineando quanto tale mancanza di chiarezza possa danneggiare gravemente l’intero settore.

Al centro del dibattito troviamo la gestione dei cosiddetti Transaction ID (TID), introdotti da alcuni reseller e piattaforme lato offerta (SSP). Secondo Green, l’adozione di queste nuove modalità compromette l’efficienza delle aste programmatiche, creando duplicazioni e ostacolando l’accesso dei publisher premium a ricavi adeguati. In sostanza, l’opacità viene utilizzata come leva per avvantaggiare alcuni attori della supply chain a scapito di chi investe in contenuti di qualità.

Il futuro monetario dell’open internet passa quindi dalla capacità degli operatori di restituire visibilità e controllo a chi produce valore reale: editori e inserzionisti. Se la filiera saprà rinnovarsi all’insegna della trasparenza, come auspicano anche altri esperti del settore, si apriranno nuove opportunità per una gestione più sana ed efficiente dei ricavi pubblicitari online. In conclusione, la battaglia per l’open internet è tutt’altro che terminata, ma passa inequivocabilmente dalla ricostruzione di un ecosistema più trasparente e meritocratico.

Fonte: Digiday

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