Piccolo Prestito INPDAP: cos’è, come funziona, i destinatari e gli importi

Il piccolo prestito INPDAP è una forma di credito al consumo che consiste in un finanziamento dipendente dallo stipendio o pensione del richiedente, semplice da ottenere e restituibile a mezzo busta paga o pensione.

La Legge 22 dicembre 2011, emanata per convertire il Decreto Legge 201 del 2011, ha totalmente trasferito le funzioni dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, appunto l’INPDAP, all’INPS.

Questo comprende altresì l’erogazione dei finanziamenti; per cui anche se la dicitura riguardo i prestiti rimane INPDADP, a tutti gli effetti è mansione decentrata all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, a cui presentare la domanda e deve essa accettarla.

Il piccolo prestito Inpdap è un finanziamento che viene concesso a pensionati e dipendenti pubblici ad un tasso d’interesse agevolato e variabile, da restituire in 12 a 48 rate. Vediamo come presentare la richiesta per accedervi con vantaggi e caratteristiche.

Breve introduzione al piccolo prestito Inpdap

Con il piccolo prestitoInpdap pensionati e dipendenti pubblici possono usufruire di piccole somme di denaro per sostenere una spesa inaspettata non preventivata e di particolare urgenza.

In verità con l’approvazione del decreto 2011/201 “Salva Italia” l’Inpdap è stata assorbita dall’Inps, quindi a tutt’oggi a erogare il prestito è l’Inps Gestione Dipendenti Pubblici. Dipendenti e pensionati del settore pubblico iscritti alla “Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali” con almeno 4 anni di contributi versati, possono usufruire di questo prodotto creditizio.

Questa tipologia di prestito è un finanziamento a tutti gli effetti, difatti è soggetto a un tasso di interesse variabile molto agevolato. Il debito viene estinto in 12,24,36 o 48 rate mensili.

Naturalmente ogni rata comprende una quota capitale e una quota interessi. L’importo varia in base alla somma richiesta e alla durata del rimborso, mentre il prestito da richiedere è vincolato dall’importo dello stipendio o della pensione.

Il Piccolo Prestito Inpdap viene richiesto per affrontare piccole spese, a volte a chiederlo sono i genitori che vogliono dare una mano al figlio che si appresta a metter su famiglia e necessita di una casa.

Il tasso agevolato di interesse invoglia a chiedere il prestito che alla fine è sempre più vantaggioso che fare domanda a un istituto di credito. La pratica viene sbrigata con più facilità e per il fatto di decurtare la rata direttamente dallo stipendio o dalla pensione, non sono richieste ulteriori garanzie poiché già la busta paga e la pensione sono una valida promessa di pagamento.

Che cos’è il piccolo prestito Inpdap?

Quando si parla di Piccolo Prestito Inpdap s’intende un finanziamento che viene concesso ai dipendenti e pensionati pubblici. Con il D.M. n. 45/2007 il governo, avvalendosi della regola del silenzio-assenso, ha esteso la possibilità di accedere ai finanziamenti agevolati a tutti i dipendenti e pensionati pubblici anche se non iscritti all’Inpdap.

Se avete intenzione di richiedere il finanziamento e fate parte d iquesta categoria, potete reperire la modulistica collegandovi al sito ufficiale dell’Inps ex Inpdap, oppure recandovi personalmente presso l’ufficio provinciale o territoriale dell’Inps. Un’altra valida e comoda alternativa è inoltrare la domanda per via telematica attraverso il “Portale NoiPA”. Stando comodamente a casa potete risolvere la pratica seguendo tutte le dovute indicazioni.

Come funziona l’area NoiPA

Il dipendente pubblico che vuole richiedere un piccolo prestito può farlo anche online. Se avete dimestichezza nell’uso del computer potete entrare nell’area riservata di “NoiPA”, una funzionalità facile da utilizzare che vi permette di inviare la vostra domanda senza recarvi personalmente presso le sedi Inps. Dovete semplicemente seguire le indicazioni che vi suggerisce la procedura guidata, compilare il modulo online dove alcuni dati sono già contenuti e spedire per via telematica la richiesta.

Prima di inviare la domanda è possibile effettuare alcune simulazioni definendo l’importo della rata, l’entità del finanziamento, la durata di rimborso.

Una volta scelta la soluzione più consona alle vostre esigenze, inoltrate la richiesta. Entrando nella vostra area personale potrete monitorare la condizione della vostra pratica e lo stato di avanzamento.
Il servizio è disponibile in qualsiasi ora della giornata.

Per potervi accedere occorre identificarvi attraverso un PIN oppure in alternativa è valida anche la Carta Nazionale dei Servizi. Per disporre del finanziamento occorre indicare il conto corrente dove vi fate accreditare la pensione o lo stipendio. Nel caso in cui aveste delle difficoltà nella compilazione potrete usufruire di un servizio di assistenza che vi accompagnerà nelle fasi di compilazione della domanda. Se aveste invece dei dubbi a riguardo potrete annullare la richiesta, non solo ma il software vi permetterà anche di richiedere l’estinzione anticipata del debito e visualizzare lo stato della domanda. Appena l’Inps avrà accolto la vostra richiesta, provvederà ad accreditare la somma sul conto corrente da voi indicato.

Piccoli prestiti ex INPDAP, chi può richiederli

La richiesta per un piccolo prestito ex INPDAP può essere presentata esclusivamente dai dipendenti pubblici o pensionati della Pubblica Amministrazione, iscritti da almeno quattro anni alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, chiamato Fondo Credito.

Questo è un servizio che opera per la gestione delle prestazioni creditizie e sociali, per il dipendente pubblico l’iscrizione è automatica nel momento dell’assunzione.
Inoltre è da sapere che essa prevede un costo dello 0,35% operato come trattenuta sulla busta paga, che unito ai piccoli prelievi operati su tutti i dipendenti pubblici serve proprio a soddisfare le esigenze di credito al consumo e prestazioni sociali.

Diversa situazione riguarda i pensionati, per i quali non è sicura l’iscrizione al Fondo Credito. Se non previsto all’origine nel momento dell’assunzione, serve che all’atto della presentazione della domanda di pensionamento sia indicata la volontà di adesione al Fondo Credito.

Ciò prevede il prelievo dello 0,15% della pensione per soddisfare le sue citate esigenze di credito. A conclusione, per richiedere il piccolo prestito serve:

  1. essere dipendente pubblico;
  2. essere pensionato della Pubblica Amministrazione;
  3. essere iscritto da 4 anni alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Chi può accedere al credito

Anche se può sembrare una soluzione vantaggiosa per chi è alla ricerca di un piccolo prestito, non tutti possono accedere a questa soluzione creditizia. Come è stato già in precedenza anticipato, la richiesta di prestito è rivolta ai dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione. In particolare i piccoli prestiti Inpdap spettano a tutti coloro che sono iscritti alla “Gestione Dipendenti Pubblici”.

La forbice coinvolge anche lavoratori e pensionati impiegati in altre amministrazioni pubbliche che risultano iscritti al Fondo Credito e all’Assistenza Magistrale.

Possono ricorrere al credito agevolato i dipendenti del Gruppo Poste Italiane e i pensionati che appartengono alle categorie indicate in precedenza e che possono sottoscrivere il prestito cedendo il quinto della loro pensione. Bisogna oltretutto segnalare che accedere ai piccoli prestiti Inpdap comporta dei rischi qualora il beneficiario non adempie al pagamento delle rate.

I soldi presi vanno restituiti e come succede per qualsisi altro prestito, nel momento in cui viene rilevata una inadempienza, il nominativo del benediciario viene comunicato alle Centrali Rischi e scritto sul Registro dei Protestati. I dati vengono coservati per un periodo compreso tra i 12 e i 36 mesi. Una volta trascorsa la scadenza il nominativo del debitore viene automaticamente cancellato dalla lista dei cattivi pagatori e scompare definitivamente dal database.

La somma erogabile con il piccolo prestito ex INPADP

Come espresso nel nome del tipo di finanziamento, parliamo di una somma di piccola entità. È prevista la possibilità di richiedere un prestito equivalente nel minimo ad una mensilità di stipendio o pensione sino al massimo di quattro.

Tuttavia è possibile richiedere anche il doppio della mensilità, basta che non siano presenti altre trattenute sulla busta paga o pensione.

Il rimborso di entrambi i piccoli prestiti varia da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 48 mesi. Per chiarezza abbiamo:

  1. Piccolo prestito ex INPDAP una mensilità: si può richiedere da un minimo di una mensilità ad un massimo di quattro. L’ammortamento è previsto nel minimo di 12 rate ad un massimo di 48;
  2. Piccolo prestito ex INPADP doppia mensilità: si può richiedere un minimo di due mensilità ad un massimo di otto mensilità, restituibili entro 48 rate.

È ovvio che nel caso della richiesta di un piccolo prestito equivalente al doppio della mensilità o pensione la rata mensile è più alta.

La richiesta del piccolo prestito ex INPADP

La richiesta per l’erogazione del piccolo prestito ex INPADP è differente a seconda se presentata da un lavoratore pubblico o da un pensionato della Pubblica Amministrazione. Nel primo caso serve riempire un apposito modulo nella segreteria della propria amministrazione oppure collegarsi al sito dell’INPS, il quale ha ovviamente assorbito quello dell’INPADP.

Nel caso del pensionato la richiesta è presentabile principalmente online, ma si può anche contattare l’apposito Contact Center, al numero 803164, oppure recarsi presso il patronato.

Il piccolo prestito è una linea di credito che non prevede la presentazione di una motivazione alla base della richiesta.

Cioè basta presentare la domanda tramite l’apposito modulo, senza allegare alcuna documentazione giustificante la domanda come avviene per i prestiti pluriennali ex INPADP. Inoltre è da rammentare che non devono essere presenti pesi gravanti sullo stipendio o pensione che impediscano la possibilità di erogare il prestito, come altri finanziamenti.

Costo del piccolo prestito ex INPADP

I prestiti erogati dall’istituto sono caratterizzati da una buona convenienza in termini di spesa per la restituzione, poiché il tasso di interesse è basso rispetto ai livelli del mercato.

Il Tasso Annuo Nominale è del 4,25%, tuttavia non è l’unico fattore che incide sul costo totale del prestito. Infatti rientrano altre voci che comportano un aumento del dovuto da restituire con l’ammortamento. Con il piccolo prestito vengono addebitate:

  • TAN del 4,25%;
  • spese di amministrazione e gestione pari a 0,5% del totale erogato;
  • interessi di differimento: sono quegli interessi calcolati a seconda del giorno in cui viene erogato il prestito. L’importo solitamente dipende dalla data del mandato;
  • contributo al Fondo Rischi, il cui importo viene calcolato a seconda della categoria di età del richiedente. Queste percentuali sono indicate in un apposito allegato emanato annualmente dall’INPS.

Da ricordare che la rata mensile può essere equivalente nel massimo al quinto dello stipendio o della pensione. Essa deve essere sostenibile, senza incidere pesantemente sul reddito mensile comportando problemi al richiedente per il pagamento del debito contratto con l’istituto.

Tempi di erogazione

Presentata la domanda per il piccolo prestito ex INPADP, in media trascorrono da uno a due mesi per l’erogazione del prestito. Ovviamente si tratta un lasso di tempo abbastanza lungo, superiore al caso di richiesta presentata ad un istituto bancario o finanziario.

Questo dipende dal carico di domande presentate all’istituto previdenziale, dalla posizione in graduatoria della richiesta presentata dal dipende o pensionato e dall’ammontare dei fondi disponibili presso l’INPS.

A tale proposito è da ricordare che l’istituto previdenziale, nel caso in cui non fosse possibile erogare il prestito per mancanza di fondi, ha siglato accordi con società private finanziarie. Infatti nel caso in cui la mancata erogazione del prestito risultasse dovuta al Fondo Creditizio, è possibile ottenerlo quasi alle stesse condizioni presso una delle finanziarie indicate dall’INPS.

Diverse tipologie di piccoli prestiti Inpdap

Per quanto concerne i piccoli prestiti Inpdap possiamo distinguere tre differenti tipologie. Il “Piccolo Prestito Gestione Pubblica” è rivolto a coloro che sono iscritti al Fondo e alle loro famiglie e permette di ricevere piccole somme da rimborsare a tempi brevi con rate costanti da decurtare sullo stipendio o sulla pensione. Il “Piccolo Prestito Gestione Fondi Poste” è un finanziamento che interessa i dipendenti delle Poste Italiane o personale che lavora alle dipendenze di società collegate al gruppo.

Grazie alla cessione del quinto dello stipendio possono accedere al credito restituendo la somma a due, tre, quattro o dodici mesi. Infine il “Piccolo Prestito Gesione Magistrale” è riservato a tutte le persone che sono iscritte all’ex Enam che almeno da due anni figurano nelle liste di collocamento o sono in attività di servizio. Tutte e tre le tipologie di finanziamento rientrano nella categoria di prestiti a breve scadenza con rimborsi da effettuarsi in un massimo di quattro anni.

Se il rimborso avviene in un anno, la somma concessa corrisponde alla media di una mensilità netta di stipendio, se il rimborso è biennale vengono prese in considerazione due mensilità, per finanziamenti di durata triennale l’erogazione è di tre mensilità nette, si passa alle quattro mensilità per rimborsi della durata quadriennale. Il vantaggio sta nell’applicazione del tasso di interesse che è molto agevolato rispetto al tasso che propone il mercato. In più vengono applicate delle aliquote che interessano le spese di amministrazione e un contributo del fondo rischi.

Piccolo prestito a dipendenti con contratto a tempo determinato

La possibilità di richiedere il piccolo prestito ex INPDAP è possibile anche ai dipendenti pubblici soggetti ad un contratto a tempo determinato.

Tuttavia esistono delle limitazioni, legate al tipo di vincolo contrattuale. Infatti non è possibile richiedere un prestito superiore al periodo che rimanere per lo svolgimento del proprio servizio, poiché sarebbe impossibile soddisfare il vincolo di ammortamento del debito. Ad esempio se rimane un anno, il dipendente può richiedere un prestito che può restituire entro il tempo massimo con il regolare pagamento di 12 mensilità.

Rinnovamento del piccolo prestito

Si può procedere al rinnovamento del piccolo prestito ex INPADP, cioè ad ottenere una nuova liquidità. Serve che sia trascorso il tempo minimo di ammortamento indicando nel regolamento dell’istituto previdenziale che disciplina i prestiti.

Per i prestiti biennali è previsto il pagamento di almeno 6 rate, per quelli biennali 12 rate, per quelli triennali 18 rate e quelli quadriennali almeno 24 rate.

È possibile l’estinzione anticipatamente il debito, ma è necessario il trascorrere dei tempi su indicanti per la richiesta di rinnovamento del debito.

Decesso o trasferimento del richiedente

Se il prestito è stato regolarmente erogato, nel caso del decesso del dipendente pubblico o del pensionato, l’istituto previdenziale non agirà nei confronti degli eredi pretendendo la restituzione della domma dovuta.

In questo caso si considera il prestito estinto. Se il dipendente pubblico viene trasferito ad altra amministrazione, sarà lo stesso ufficio a provvedere alle dovute comunicazione dei dati alla nuova assegnazione.

Piccolo Prestito Inpdap: anticipazioni 2023

Il regolamento piccoli prestiti Inpdap per il 2023 dovrebbe essere pressoché invariato. Come qualunque prestito anche quello concesso dall’Inpdap è soggetto a interessi.

Le percentuali variano a seconda la tipologia di finanziamento. I “Piccoli Prestiti Gestione Pubblica” sono soggetti al tasso del 4,25%. Ai “Piccoli Prestiti Gestione Fondi Poste” viene applicato un tasso di interesse fisso del 5% e un tasso del 3,50% per i Prestiti Pluriennali. Sui “Piccoli Prestiti Gestione Magistrale” viene calcolato un tasso di interesse del 3,50%.

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