Mutui Inpdap per Dipendenti e Pensionati Pubblici: Tasso di Interesse e Regolamento 2023

Il mutuo non è altro che un finanziamento richiesto ad una banca che viene utilizzato generalmente per acquistare un immobile. Di seguito, in particolare, affronteremo l’argomento dei mutui inpdap richiesti direttamente dai dipendenti e dai pensionati pubblici.

Infatti, i dipendenti assunti a tempo indeterminato, i pensionati da almeno tre anni che hanno lavorato all’ex Inpdap hanno diritto a dei veri e propri mutui agevolati per l’acquisto della prima casa, chiamati appunto ‘Mutui Inpdap’.

L’ottenimento di ciò, però, è subordinato a diverse condizioni che devono essere necessariamente soddisfatte.
La prima condizione è quella già anticipata e riguardante l’essere dipendenti o ex pensionati Inpdap; la seconda condizione riguarda il fatto che il mutuo ipotecario richiesto deve avere come obiettivo l’acquisto della prima casa, e non solo, da parte del richiedente. Infine, questa casa deve ovviamente trovarsi sul territorio italiano e non deve essere considerata come immobile di lusso.

Vediamo di seguito qual è il regolamento per ottenere questo particolare tipo di mutuo e qual è il suo tasso d’interesse.

Regolamento e condizioni per ottenere un mutuo inpdap

Innanzitutto la durata del mutuo deve essere compresa tra i dieci e i trent’anni e per questo prevede l’erogazione di circa 300 mila euro come cifra massima se l’obiettivo del finanziamento è quello di acquistare la prima casa.

Nel caso in cui il richiedente volesse ristrutturare la propria casa, l’ente rilascerà un importo pari al 40% del valore dell’immobile o comunque una somma che non superi i 150 mila euro. Infine, questo tipo di mutuo può essere sottoscritto anche per l’acquisto di un posto auto o di un box auto e in questo caso la massima somma erogabile sarebbe di 75.000 euro.

In tutti i casi, comunque, l’importo ottenibile non può superare il 100% del valore dell’immobile.

Per quanto riguarda il tasso d’interesse, potrete optare tra quello fisso o variabile. Se sceglierete il primo tipo, il tasso verrà calcolato in base al sistema loan-to-value che prevede la stima di un tecnico dell’ente che terrà conto del rapporto tra l’importo erogato e l’effettivo valore dell’immobile.

Facendo un esempio, se richiedete un mutuo di 10 anni e il loan-to-value calcolato è inferiore al 50%, il tasso d’interesse che verrà applicato sarà circa del 1,15%.
Se avete più di 65 anni, invece, le cose cambiano in quanto in ogni caso verrà applicato il tasso di interesse di solito previsto per un mutuo che dura fino a 15 anni.

Infine, il tasso d’interesse variabile è diverso da quello precedente in quanto corrisponde all’euribor che viene calcolato su 360 giorni per essere rilevato a giugno e dicembre del semestre precedente.

Il mutuo, inoltre, può essere anche cointestato solo ed esclusivamente nel caso in cui entrambi i coniugi siano iscritti all’Inps corrispondano a tutti i requisiti necessari per effettuare la richiesta. In questo caso, l’importo massimo resta uguale, l’unica differenza sta nel fatto che la somma viene divisa tra entrambi i cointestatari.

Come dovrete pagare le tasse del mutuo

Le rate mensili dovranno essere pagate esclusivamente tramite MAV, ovvero mediante avviso. I MAV, che precedentemente arrivavano tramite posta, possono essere scaricati direttamente da voi attraverso il sito internet dell’Inps.

Ovviamente, il mancato pagamento di una rata comporta l’addebito di una mora che si aggiungerà all’importo già dovuto. La mora viene calcolata aggiungendo due punti al normale tasso d’interesse.
Se il mancato pagamento si prolungherà anche per una seconda rata, poi, l’ente che concede il mutuo avrà il pieno diritto di rescindere il contratto e di richiedere l’immediato rimborso di tutto il capitale.

D’altro canto, invece, voi avete il diritto di sospendere il mutuo per due rate in caso di grave malattia o di perdita del posto di lavoro.
Il tasso d’interesse, però, non è l’unica spesa da sostenere e ciò perchè circa lo 0.05% dell’importo totale viene trattenuto direttamente dall’ente concedente al fine di finanziare le spese amministrative.
Infine, saranno a vostro carico anche tutte le spese riguardanti gli atti notarili, le perizie e le stime effettuate dai tecnici.

Come fare la domanda per il mutuo inpdap

La domanda è molto semplice da effettuare, infatti, non dovrete fare altro che presentare la domanda compilata per via telematica, attraverso il sito dell’Inps.
I periodi per la presentazione vanno dall’1 al 10 nei mesi di gennaio, maggio e settembre di ogni anno. Di solito tutte le domande per il mutuo vengono accolte, salvo situazioni particolarmente difficili.

In alcuni casi potrebbe capitare che i fondi stanziati non riescano a coprire tutte le domande e per questo l’ente provvederà a stilare delle graduatorie per affidare il mutuo in base a precedenze particolari che vengono stabilite in base alla composizione del nucleo familiare e al suo reddito.
Nel regolamento presente sul sito Inps viene espressamente specificato cosa si intende per nucleo familiare: si intendono il coniuge non separato legalmente e i figli minorenni, maggiorenni, adottivi, naturali o legittimi.

Non dimenticate, in aggiunta, che il mutuo inpdap è un mutuo ipotecario, per cui prevede che sia iscritta un’ipoteca di primo grado sull’immobile che si desidera acquistare. L’ipoteca non è altro che una garanzia riguardante la restituzione del capitale ottenuto tramite la richiesta del mutuo.

Nel caso di mutuo cointestato, il terzo datore di ipoteca sarà l’altro cointestatario non iscritto alla Gestione unitaria.
L’ipoteca, dunque, fungendo da garanzia, permette al creditore di espropriare il debitore dal bene in caso di insolvenza da parte di quest’ultimo. L’ipoteca, invece, sarà di secondo grado nel caso in cui chiediate un mutuo per ristrutturare l’immobile.

Estinzione anticipata o morte del mutuatario

Una caratteristica del mutuo è il fatto che, in qualsiasi momento, il mutuante può decidere di estinguere totalmente o parzialmente l’importo dovuto e ciò può avvenire anche anticipatamente rispetto ai tempi stabiliti.
In questo caso, il mutuo sarà completamente estinto e l’immobile sarà liberato dall’ipoteca.

In caso di morte del mutuatario, invece, la faccenda si complica in quanto il mutuo non verrà assolutamente estinto. Al contrario, questo passerà in capo al coniuge superstite oppure, in sua assenza, passerà in capo ai figli del defunto se presenti all’interno del nucleo familiare. Ovviamente ciò avviene solo tramite domanda di successione.

Mutui Inpdap: anticipazioni 2023

Le anticipazioni riguardanti i mutui inpdap 2023 non sono molte, ma le poche che ci sono sono piuttosto positive. Innanzitutto verranno concessi dei piccoli prestiti che potranno essere annuali, biennali o triennali, i quali permetteranno di ottenere piccole somme pari ad una mensilità media netta di stipendio.

Ciò ovviamente potrebbe essere anche aggiunto al mutuo già richiesto e permetterà di sostenere gli oneri relativi alle spese amministrative e a quelle relative ai tecnici. Oltre a questi piccoli prestiti, si aggiunge la possibilità di richiedere dei veri e propri prestiti pluriennali di entità maggiore.

Questi infatti possono durare fino a 10 anni e permettono di far fronte a spese più importanti.
Il tutto sempre concesso, ovviamente, ai pensionati pubblici e ai dipendenti a tempo indeterminato inpdap.

Per maggiori informazioni vi consigliamo di consultare i seguenti siti relativi ai mutui Inpdap:

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