Mutui INPDAP: Ecco i nuovi tassi di interesse 2019
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Siete dipendenti o pensionati pubblici e siete alla ricerca del giusto finanziamento che possa adeguarsi al meglio alle vostre esigenze? Potete prendere in considerazione i prestiti Inpdap per dipendenti e pensionati pubblici.
In quanto appartenenti a queste categorie, infatti, avrete diritto ad approfittare di un tasso agevolato sui prestiti concessi dall’ex Inpdap che, ricordiamolo, è diventato Inps Gestione Dipendenti Pubblici dal 2012. Esistono sostanzialmente due tipologie di prestito che potrete valutare: quelli erogati direttamente dall’ente e quelli per cui è prevista la collaborazione di finanziarie convenzionate.
I primi vengono finanziati dal cosiddetto Fondo di Credito all’interno di cui confluisce ogni contributo versato da lavoratori e pensionati del settore pubblico.
Questi prestiti possono essere erogati, dunque, solo se nel fondo c’è la necessaria disponibilità di denaro.
Potrete richiedere i prestiti in questione se siete lavoratori o pensionati pubblici e avete effettuato l’iscrizione alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS e, per i prestiti diretti, se siete iscritti al già citato Fondo Credito. Le agevolazioni sono valide anche se siete iscritti all’ex ENAM (Gestione Assistenza Magistrale) e se siete dipendenti del Gruppo Poste Italiane.
Tutti i prestiti Inpdap vengono concessi tramite la cessione del quinto dello stipendio o della pensione con una rata massima che non può mai superare la percentuale del 20% sul reddito netto che percepite ogni mese.
I prestiti vengono concessi, inoltre, su dilazioni che vanno da un minimo ad un massimo di 48 mesi. In linea generale, potrete chiedere diversi tipi di prestito in base alla categoria di cui fate parte, scegliendo tra i piccoli prestiti gestione pubblica, i piccoli prestiti gestione fondo e i piccoli prestiti gestione magistrale.
Ci sono, poi, anche i prestiti pluriennali, fino a un massimo di 10 anni, che però hanno delle peculiarità un po’ più restrittive e vi possono venire concessi solo in determinati casi come malattia o traslochi familiari. Nella scelta del prestito è indispensabile studiarne le caratteristiche per cui ecco, in panoramica, e tabelle 2019 dei prestiti Inpdap, i tassi di interesse e le modalità di accesso al finanziamento.
Quali sono i tassi di interesse applicati per il 2019 ai prestiti Inpdap? È questa una domanda che sicuramente vi starete ponendo se state valutando la richiesta di uno dei prodotti previsti.
Nella valutazione di quello maggiormente adeguato alle vostre esigenze, dovrete considerare sia il TAN che il TAEG di ogni tipologia di prestito.
È bene ricordare che per TAN si intende il Tasso Annuo Nominale mentre per TAEG si intende il Tasso Annuo Effettivo Globale ed è quest’ultimo che, in realtà, racchiude in sè i costi reali che andrete ad affrontare con il finanziamento. I tassi di interesse dei prestiti Inpdap, in particolare, si differenziano a seconda del prodotto a cui ci si riferisce.
– Per il piccolo prestito Gestione Pubblica, erogati direttamente dall’INPS, il TAN è, per il 2019, fissato al 4,255. Per quanto, invece, riguarda il TAEG dovrete tenere in considerazione ogni spesa aggiuntiva che spesso possono variare da un cliente all’altro perché dipendente da vari fattori tra cui l’età del richiedente e la durata effettiva del finanziamento.
– Per i prestiti pluriennali diretti Gestione Pubblica, il TAN scende al 3,50%. Per il TAEG, invece, valgono le stesse norme già citate per i piccoili prestiti erogati sempre direttamente dall’INPS.
– Per quanto riguarda i prestiti pluriennali garantiti dall’INPDAP, questi vengono erogati da società finanziarie convenzionate con l’ente. Per questo motivo, sia il TAN che il TAEG non sono definibili preventivamente. Dipenderanno, infatti, dalle condizioni previste dall’istituto di credito a cui deciderete di rivolgervi.
Il consiglio, in questo caso, è quello di valutare diversi preventivi valutando, per ognuno, il TAEG applicato per definire quello più vantaggioso sotto il profilo economico.
Le tabelle 2019 relative ai prestiti INPDAP sono delle particolari tavole finanziarie attraverso cui potrete procedere con il calcolo degli importi netti e lordi che potrete ottenere in funzione del tipo di prestito che avete scelto, della vostra età e dell’ammontare netto del vostro stipendio o della vostra pensione.
È importante ricordare che le tabelle si riferiscono sempre e comunque ai finanziamenti erogati direttamente dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici e quindi ai piccoli prestiti e al prestito pluriennale diretto. Il prestito pluriennale garantito, quindi, non è valutabile con le tabelle.
Partite sempre dal presupposto, inoltre, che essendo questi finanziamenti erogati come cessione del quinto, la rata mensile che andrete a rimborsare non potrà mai superare il quinto del vostro reddito. La quota cedibile, dunque, è pari al 20% del vostro stipendio. Ma come si utilizzano le tabelle? È importante che conosciate quelle che sono le voci principali che le compongono.
Gli interessi di differimento, in particolare, sono quelli dovuti per il momento che va dalla data di erogazione del prestito a quella della prima rata.
Il valore medio utilizzato nelle tabelle è pari a 45 giorni. Il GDM è il giorno del mandato mentre l’NGD rappresentano il numero di giorni di differimento. Ovviamente potrete calcolare il risultato esatto solo nel momento in cui il prestito viene erogato.
Quando si parla di aliquota del fondo rischi, invece, si parla di quelle aliquote utili per il calcolo del premio dovuto per il fondo garanzia, parametro che varia in base alla vostra età e alla durata del finanziamento. Le spese amministrative, infine, corrispondono sempre allo 0,5% dell’ammontare del prestito (lordo).
Le tabelle che troverete sono diverse per ogni tipo di prestito e in ognuna troverete l’importo lordo del prestito, l’ammontare della rata, gli interessi di differimento, le spese amministrative, quelle dovute per il fondo di garanzia, l’importo netto del prestito.
In abbinato saranno presenti i coefficienti che dovrete usare per calcolare i reali interessi di differimento moltiplicando l’importo della quota cedibile con il coefficiente corrispondente ai giorni di differimento. Un po’ complicato sul piano teorico, ma una volta che avrete visto le tabelle capirete sin da subito il meccanismo ed effettuerete velocemente i vostri calcoli.
Se avete intenzione di chiedere un prestito INPDAP potrete calcolarne la rata in modo semplice e veloce con i simulatori presenti direttamente sul sito ufficiale dell’INPS all’interno della sezione relativa ai prestiti ex INPDAP.
Nella tabella per il calcolo della rata dovrete inserire l’ammontare del vostro stipendio, la vostra data di nascita e l’importo del prestito. Cliccando, poi, su “Simula” si ottengono i risultati cercati tra cui l’importo della rata, gli interessi e tutte le altre spese connesse al finanziamento.
Sul sito dell’INPDAP all’interno della sezione “Modulistica” potrete reperire tutti i moduli necessari per la richiesta all’ente del tipo di prestito scelto. La domanda va presentata con questi moduli per via telematica, dalla propria area riservata. I moduli, come detto, sono scaricabili online e non dovrete dimenticare di allegare tutta la documentazione richiesta firmando sempre tutti i moduli dove necessario.
Non è difficile, lo avrete capito, ottenere un prestito Inpdap se si soddisfano i requisiti richiesti. Anche le richiesta è molto semplice da effettuare e i tempi di attesa tra la richiesta stessa e l’erogazione varia tra 1 e 2 mesi in media. Importante, sempre, verificare gli interessi che possono subire variazioni.
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