Servizi INPS ex INPDAP: la gestione separata INPS

La gestione separata INPS

La gestione della cosa pubblica in Italia ha subito, negli ultimi anni, cambiamenti radicali che hanno consentito ai cittadini di poter interagire con le varie istituzioni e con le ramificazioni governative, preposte ai diversi settori di servizi per i cittadini, in maniera sempre più diretta e immediata.

La potenzialità dello snellimento burocratico si è incrementata grazie ai vari decreti emanati per agevolare le funzioni degli uffici statali, consentendo un riordino sistematico di tutti gli apparati coinvolti nella quotidianità del cittadino e, fra questi, l’istituto nazionale di previdenza sociale, INPS, che dal primo gennaio 2012, ha accorpato i vari enti pensionistici con il preciso intento di razionalizzare le pratiche ad essi affini, fra cui il diritto alla pensione e alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori di tutti i comparti ma, specificamente, per incrementare l’accesso al credito, estendendo i benefici del diritto a seguito delle leggi n°311 e n°80 del 2005.

Fra i vari enti di diritto economico, l’Inpdap, ossia l’istituto nazionale previdenza dipendenti amministrazione pubblica, è stato quello che ha apportato il maggior numero di assistiti, in quanto specificamente creato per la gestione della previdenza dell’immenso comparto dei lavoratori pubblici, tanto da godere di un’autonomia specifica, nota appunto come gestione separata, con cui si continua a garantire la liquidazione del compenso di fine servizio o TFR, le relative pensioni e, soprattutto, un percorso preferenziale per l’ottenimento di prestiti personali agevolati.

Difatti, le prestazioni creditizie e sociali di cui i lavoratori delle pubbliche amministrazioni potevano godere mediante trattenuta diretta in busta paga, foraggiando la Gestione Autonoma, erano rappresentate da piccoli prestiti, mutui e dalla più conosciuta cessione del quinto, vale a dire un prestito pluriennale ad appannaggio esclusivo dei dipendenti pubblici e para pubblici che ha, di fatto, agevolato tale categoria con la concessione di credito non finalizzato, quindi senza uno scopo preciso e senza garanzie se non il presupposto fondamentale di una busta paga, su cui effettuare la trattenuta di una parte dello stipendio o della pensione.

Equiparazione dei diritti e dei servizi fra lavoratori pubblici e privati

Pur accorpando sotto il suo pieno controllo i differenti istituti di previdenza, l’INPS ha ritenuto opportuno dedicare una specifica area per tutti i dipendenti e pensionati del settore pubblico e para pubblico, definita INPS ex INPDAP, lasciando inalterati alcuni servizi di accesso a benefici ed agevolazioni, come borse di studio o convitti in alloggi dallo stesso gestiti, pur realizzando una riorganizzazione, dal momento in cui l’ente è stato abolito, al passo coi tempi, grazie anche ai servizi on-line ex INPDAP nell’area riservata del portale istituzionale dell’ente, con riferimento a tutte le prestazioni previdenziali e assistenziali di cui è possibile beneficiare.

Dal sito ex INPDAP si è rimandati alla pagina INPS, in cui la gestione separata consente di consultare on line anche il servizio di richiesta di prestiti inpdap pluriennali , distinguendoli fra diretti, se il richiedente è iscritto al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali e quindi obbligato a formulare un’apposita richiesta in base alle prerogative previste dallo stesso ente, nonché garantiti, nel momento in cui l’istituto di credito erogante ha la garanzia dell’ente pensionistico che provvederà a trattenere direttamente le rate del prestito.

Questa la differenza sostanziale che sottolinea l’unico privilegio ancora concesso ai dipendenti pubblici rispetto ai privati nell’ambito della cessione del quinto, nonché le convenzioni INPS ex Inpdap che, chiaramente, offrono un iter istruttorio della pratica di cessione per dipendenti pubblici molto più rapido e a condizioni leggermente più favorevoli, in termini di tassi di interesse applicati e documentazione personale necessaria.

La soluzione di finanziamento immediato per i dipendenti pubblici

Fra i vari servizi INPS ex gestione Inpdap, quello che è maggiormente consultato in quanto permette l’accesso rapido a finanziamenti personali per i dipendenti pubblici è, senza ombra di dubbio, la richiesta di cessione del quinto inpdap sullo stipendio o sulla pensione, che consente di ottenere liquidità fino ad un massimo di €60 mila, per un periodo di ammortamento non superiore ai dieci anni, in cui il lavoratore o pensionato restituirà una cifra pari ad un quinto delle proprie sostanze mensili, direttamente trattenuta in busta paga o sul cedolino di pensione.

Il calcolo del massimo erogabile è operato sulla scorta di una formula matematica che tiene conto del TAEG, ossia il tasso annuo effettivo globale, che è il risultato degli interessi e di tutte le spese e oneri accessori rateizzati in detto periodo di ammortamento che, per i dipendenti non può eccedere la data di fine rapporto lavorativo, mentre per i pensionati non può durare oltre gli 89 anni compiuti.

Il dipendente o pensionato pubblico che voglia accedere al servizio di richiesta della cessione del quinto dovrà tener presente alcune regole fondamentali, ossia aver maturato un minimo di quattro anni di anzianità di servizio o contributiva, presentando domanda direttamente presso l’ente per cui presta servizio, l’amministrazione personale in cui risulti in forze, se trattasi di militare in servizio permanente effettivo, o avanzando richiesta attraverso lo sportello INPS ex Inpdap, potendo sfruttare l’area riservata del sito istituzionale dell’ente.

Importante menzionare l’iscrizione alla gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, che è quel particolare fondo di accantonamento riservato ai soli appartenenti del settore pubblico, ovvero specificare la volontà di accedere al credito attraverso un intermediario esterno, banca o finanziaria che sia, configurando la cessione del quinto come prestito pluriennale garantito e non più diretto tramite il suddetto fondo.

L’accesso ai servizi online Inps ex Inpdap è possibile attraverso un pin identificativo, rilasciato al cittadino a seguito di registrazione sul sito istituzionale dell’ente e che garantisce la fruibilità, non solo di detti servizi, ma anche della consultazione della propria posizione contributiva, mediante estratto conto, nonché di accedere alla sezione INPS risponde, in cui poter inviare, tramite appositi moduli richieste dirette su tematiche, normalmente evase nel giro di pochi giorni.

Servizi INPS ex Inpdap: anticipazioni per il 2023

L’istituto nazionale di previdenza sociale ha provveduto a far chiarezza sulla regolarizzazione delle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici, demandando ai rispettivi datori di lavoro, ossia le pubbliche amministrazioni, l’obbligo di adesione alla nuova prassi che differisce sostanzialmente dalla vecchia gestione ex Inpdap.

La circolare 94/2023 stabiliva infatti che la prescrizione degli estratti contributivi avrebbe avuto inizio dal primo gennaio 2023, mettendo a rischio, conseguentemente, le posizioni di tutti quei lavoratori dipendenti di amministrazioni meno efficienti sul piano della gestione contributiva, in particolare se prossimi al periodo di pensionamento.

A tal ragione INPS ha comunicato, in data 13 agosto 2023, che la posizione assicurativa dei dipendenti pubblici potrà essere aggiornata anche dopo il 1° gennaio 2023, ma solo ed esclusivamente per i rapporti fra ente e pubblica amministrazione, specificando che le modalità di denuncia verranno prese in carico in base ai nuovi criteri di calcolo.

Il dipendente pubblico che voglia verificare la propria posizione assicurativa, potrà accedere al servizio tramite autenticazione e PIN, verificando eventuali discrepanze sul proprio estratto conto e denunciandole mediante istanza di variazione RVPA, non soggetta ad alcuna prescrizione.

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