Prestiti INPDAP per Insegnanti Statali ex ENAM
Il miglioramento della situazione economica spinge sempre più persone a cercare finanziamenti allo scopo di rendere meno precari i bilanci familiari erosi da anni di crisi e costituire una riserva cui attingere magari per sostenere i propri consumi.
Una ricerca che avviene in un quadro ancora abbastanza problematico, con un sistema creditizio che è ancora frenato dalla questione dei crediti deteriorati, ovvero quei prestiti concessi, ma mai ripagati da clienti che nel frattempo sono entrati in una spirale di difficoltà tale da rendere impossibile ottemperare al piano di rientro indicato a livello contrattuale.
Una ricerca che interessa vaste categorie di persone, con contratto fisso o atipico, oppure liberi professionisti che intendono sostenere i propri consumi senza mettere a rischio la propria capacità di risparmio.
Tra le categorie interessate vanno ricordati anche gli insegnanti che una volta potevano trovare ascolto presso l’ENAM prima che il riordino del sistema previdenziale tricolore portasse alla soppressione dell’ente.
Dall’ENAM all’INPDAP
L’Ente Nazionale di Assistenza Magistrale è stato istituito nel lontano 1947, ovvero quando la Seconda Guerra Mondiale era da poco terminata. Il suo fine era proprio quello di fare da punto di riferimento per gli insegnanti statali in materia di previdenza e altri servizi di assistenza per una categoria così importante.
Nel 2010, però, la legge 122 ne ha stabilito in pratica la fine, affidandone le funzioni detenute sino al luglio di quell’anno all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), in particolare alla gestione dell’ex INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), altro ente eliminato a seguito del riordino del sistema previdenziale deciso dal governo Monti.
Questa serie di operazioni ha comunque avuto come risultato l’affidamento all’INPS anche dei servizi creditizi degli enti disciolti. Quindi, anche gli insegnanti che una volta si rivolgevano all’INPDAP per ottenere finanziamenti a prestiti agevolati, oggi hanno come interfaccia l’INPS.
Quali sono i prestiti riservati dall’INPS agli insegnanti statali?
Come abbiamo visto, quindi, oggi è l’INPS ad erogare prestiti agli insegnanti statali che abbiano bisogno di un sostegno finanziario. La formula adottata all’uopo è quella nota come piccolo prestito Gestione Magistrale.
Come accade in tutti i casi in cui viene inoltrata una richiesta di finanziamento, l’ente erogante chiede che il richiedente soddisfi una serie di requisiti tali da garantirgli il diritto a non veder immediatamente cestinata la sua domanda.
Il primo è quello relativo allo status lavorativo, limitando il diritto a coloro che possono vantare l’iscrizione alla Gestione Assistenza Magistrale (ex ENAM).
Le categorie interessate sono gli insegnanti di asilo, scuola materna ed elementare i quali godano di un contratto a tempo indeterminato, gli insegnanti di religione cattolica, i direttori dei servizi amministrativi e generali e i dirigenti scolastici (ovvero i presidi).
Quale importo può essere richiesto? Il prestito è vincolato?
Trattandosi di un piccolo prestito, l’importo del finanziamento è abbastanza limitato e può arrivare al massimo all’equivalente di uno stipendio mensile per ogni annualità su cui è strutturato il piano di rientro. Di conseguenza, se il prestito è annuale si potrà richiedere sino ad una mensilità, mentre ove la durata sia quadriennale, il massimo consentito, si potrà spingere la richiesta sino a quattro mensilità di stipendio. Va sottolineato che anche l’importo in questione è stato ridisegnato a seguito della soppressione dell’ENAM, il quale concedeva cifre che potevano arrivare anche a due mensilità di stipendio.
Occorre poi sottolineare come il finanziamento venga concesso con la formula del prestito finalizzato. Cosa vuol dire? Che in pratica all’atto della richiesta occorre specificare l’utilizzo che si intende fare dei soldi ottenuti. Se ad esempio si chiede il prestito per ristrutturare la propria abitazione, la somma ricevuta è vincolata a quella destinazione e non può essere stornata per altri utilizzi.
Oltre alla ristrutturazione dell’abitazione, si può chiedere un finanziamento per le spese relative alla nascita di un figlio o alla sua adozione, per il matrimonio o un funerale riguardante un appartenente al nucleo familiare del richiedente, per poter procedere a cure dentali o sanitarie in genere, all’iscrizione all’Università o all’acquisto di un autoveicolo. Tutti utilizzi che possono appunto riguardare il lavoratore interessato o un congiunto.
Per poter provare la necessità del finanziamento occorre naturalmente presentare i documenti che la comprovino.
Si può chiedere il piccolo prestito avendone un altro a carico?
Occorre anche precisare come non sia possibile chiedere un prestito di questo genere se è ancora in fase di rimborso un precedente finanziamento con lo stesso ente.
Inoltre non è possibile averlo neanche se sono in corso altri prestiti con enti pubblici. La ratio di questo impedimento sembra abbastanza chiara, cercando in tal modo di evitare che venga messa a rischio la capacità di ripagare il prestito concesso da parte del richiedente.
Come si può inoltrare la richiesta?
Per chi intenda presentare la richiesta per avere un piccolo prestito INPS riservato agli insegnanti pubblici, ricordiamo che occorre recarsi presso l’amministrazione competente, al fine di poter consegnare i moduli debitamente compilati, che dovranno poi essere inoltrati dalla stessa.
La regola in questione è valida per coloro che sono ancora in attività, mentre nel caso degli insegnanti andati in pensione è possibile svolgere tutto l’iter per via telematica.
Qual’è il tasso su cui calcolare la restituzione della somma avuta?
Se i prestiti ex Enam vedevano il tasso di interesse attestarsi all’1,50%, cui si dovevano aggiungere spese amministrative pari all’1% della cifra corrisposta, i finanziamenti accordati dall’INPS prevedono a loro volta un tasso fisso del 4,25% lungo tutto l’arco del piano di rientro. Mentre le spese amministrative sono pari a mezzo punto percentuale nel rapporto con la somma finanziata.
Sono quindi questi i riferimenti da prendere in considerazione ove si cerchi di capire la convenienza di ricorrere ad un prestito di questo genere.
Prestiti INPDAP: convengono realmente?
La domanda che ci si deve porre in via preliminare, prima di richiedere un finanziamento di questo genere, è la seguente: i prestiti INPS ex INPDAP convengono realmente?
Se una volta era opinione diffusa che questa tipologia creditizia convenisse in maniera evidente, nel corso degli ultimi anni l’orientamento degli addetti ai lavori si è letteralmente capovolto.
Il Quantitative Easing portato avanti dalla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi ha infatti portato ad una costante erosione dei tassi di interesse, andando in pratica ad azzerarli.
Ne è conseguito anche un crollo dei tassi applicati dagli enti finanziari e creditizi. Oggi, dunque, è abbastanza facile trovare prodotti in grado di risultare più convenienti rispetti al paniere di prodotti proposti dall’INPS. Per farsi una idea esaustiva al proposito si consiglia comunque di procedere a comparazioni online sui siti che propongono questo tipo di servizio.
Prestiti INPDAP per Insegnanti Statali ex ENAM: anticipazioni 2023
Va ricordato come questa tipologia di prestiti sia sottoposta ad un regolamento che viene a mutare di anno in anno. Proprio per questo motivo consigliamo chi intenda saperne di più di dare vita ad una attenta ricognizione online, in modo da non farsi trovare impreparati di fronte ad eventuali novità per l’anno entrante.