Modulistica Prestiti INPDAP: come presentare la domanda
La possibilità di richiedere prestiti INPDAP è per tutti i pensionati e dipendenti pubblici che possono fare capo direttamente all’INPS e non più all’Istituto di previdenza per dipendenti pubblici che se ne occupava un tempo.
A parte dal 2011 dopo la soppressione dell’istituto preposto (Decreto Salva Italia) tutti i dipendenti pubblici per avere accesso a un finanziamento possono farlo all’ente di previdenza o in alternativa alla banca. Questa tipologia di prestito ha delle condizioni economiche molto vantaggiose e prevede tre tipologie di prestito.
Modulistica prestiti INPDAP: come presentare la domanda
Per richiedere i prestiti INPDAP (per maggiori informazioni eccovi il portale ufficiale inpdap-prestiti.it) è necessario compilare e inviare all’INPS una serie di moduli, per ogni tipologia di prestito è opportuno verificare di avere tutti i requisiti necessari, il regolamento completo è scaricabile sul sito dell’INPDAP, vediamo alcuni punti chiave: essere dipendente pubblico statale o di Ente locale, percepire o aver percepito una busta paga continuativa, contratto di lavoro a tempo indeterminato o pensionato dopo un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per procedere alla compilazione telematica della domanda è opportuno accedere alla sezione Servizi Gestione Dipendenti Pubblici sul sito dell’Inps, alla domanda Prestiti, è possibile procedere con la compilazione. Per accedervi è necessario essere accreditati, se non lo siete è possibile a mezzo del modulo che si trova sul sito farne richiesta (scegliere piccolo prestito inpdap o prestito pluriennale in base a quello di vostro interesse).
Il sistema web è molto semplificato, gli iscritti possono compiere in autonomia l’iter presentando la domanda, così ovviamente i tempi si abbreviano rispetto alla presentazione della stessa a mezzo cartaceo. Coloro che appartengono all’Arma dei Carabinieri possono presentare domanda cartacea con i moduli reperibili al sito INPDAP dove inserire i dati anagrafici e relativi alla prestazione.
Le domande che vengono respinte in generale è perché sono incomplete o incoerenti, l’esito viene sempre comunicato per via telematica. Questa procedura consente di semplificare e velocizzare di molto l’iter, un tempo più lungo e laborioso.
Per coloro che vogliano richiedere un prestito pluriennale INPDAP è possibile accedere al sito dell’Ente di previdenza e scaricare il modulo per un prestito diretto o garantito quindi AC040 o AC050 ricordando di allegare il certificato medico.
Qualora occorra la valutazione del tasso di mutuo ipotecario bisogna allegare anche il modulo AC025 reperibile sempre nella stessa sezione. Inoltre, come stabilisce il regolamento, è possibile richiedere l’estinzione anticipata del debito con un modulo AC060 reperibile nell’apposita area. Per chi voglia acquisire un’abitazione in cooperativa il modulo deve essere inoltrato sempre online ma occorre una dichiarazione del presidente della Cooperativa su carta intestata.
Fare sempre molta attenzione alla domanda che intende fare poiché la modulistica cambia, nel caso di alcuni prestiti come specificato precedentemente è richiesta la giustifica della spesa da allegare al modulo di invio per finalizzare la domanda l’ente vuole conoscere come verranno impiegati i soldi.
Per altri, come nel caso del prestito pluriennale garantito, non c’è bisogno di questo documento ma bisogna fare riferimento all’Amministrazione che provvede a collegare il tutto all’INPS e non fare domanda diretta. In questo caso la domanda deve essere presentata in quattro copie.
Più semplice è il prestito più la documentazione da presentare è semplificata perché connessa anche a cifre minori che implicano un minor rischio per l’INPS.
Sempre nella stessa sezione del sito è possibile accedere al modulo che permette di avere il rimborso del premio aggiuntivo pagato all’INPS che ha fornito la garanzia, versato al fondo per il credito dei dipendenti pubblici. In questo caso il modello da scaricare e presentare è AS120.
Calcolare la somma del proprio prestito in base alla retribuzione
Ogni prestito INPDAP ha delle limitazioni, prima di richiederlo è bene sapere che la rata che può essere pagata può arrivare massimo ad un quinto del proprio stipendio o pensione, quindi a partire da questo possiamo identificare la quota che andremo a pagare e di conseguenza la cifra a cui abbiamo accesso.
Sul sito dell’INPDAP sono contenute alcune tabelle esplicative che consentono di fare delle stime sia sulle spese amministrative che sulle rate. Vediamo alcuni esempi: richiedendo un prestito pluriennale dall’importo di circa ventimila euro, pagheremo una rata di circa duecento euro, oltre cento euro di spese amministrative e circa cinquecento euro per il Fondo.
Modulistica Prestiti INPDAP: anticipazioni 2023
Le procedure per la richiesta dell’erogazione di prestiti sono in via di semplificazione, il che significa sostanzialmente che sono in continuo aggiornamento. Sul sito internet dell’INPS sono reperibili tutti i moduli (come sopra indicato), uno per ogni richiesta o variante del caso. Nel prossimo anno però potrebbero esserci delle modiche, non solo ai moduli quanto alla procedure. Per essere sempre aggiornati è possibile consultare il sito di riferimento in cui vi sono sempre news e informazioni sulle procedure di richiesta di finanziamenti.
Le tipologie di prestiti INPDAP
Il lavoratore può chiedere una piccola somma, in questo caso il dipendente o pensionato pubblico ha accesso al Fondo credito e può avere fino a otto mensilità.
Questa tipologia di finanziamento ha durata da uno a quattro anni e l’importo dipendente esclusivamente dal proprio stipendio. Se qualcuno ha già usufruito in precedenza della cessione del quinto potrà richiederlo ma questo sarà di uno stipendio se ripagato in un anno, due se ripagato in due anni e tre se rimborsato in trentasei mesi e così via. Sarà comunque possibile in corso d’opera chiedere di raddoppiare la cifra.
Per coloro che vogliono accedervi il prestito sarà erogato su conto corrente, il rimborso sarà effettuato a partire dal secondo mese dopo l’accredito. Le rate prevedono un TAN di 4.25% e spese amministrative di 0.5%.
Il prestito più articolato è quello pluriennale che comporta cioè un impegno che va dai 5 ai 10 anni ed è sempre calcolato su base del proprio stipendio. I prestiti pluriennali diretti sono esclusivamente per coloro che hanno avuto contratto a tempo indeterminato e quattro anni di anzianità. In questo caso il proprio trattamento di fine rapporto viene utilizzato come garanzia dello stesso.
Il tasso di interesse è del 3.5%, inoltre bisogna pagare un premio per il fondo rischi. La richiesta deve essere corredata da certificato medico e dai documenti che ne attestino la necessità e le finalità di utilizzo. L’INPS in base alla richiesta può specificare ulteriore documentazione da presentare.
I prestiti pluriennali garantiti invece sono quelli concessi da enti terzi che non siano direttamente l’INPS ma comunque convenzionati. Infatti la garanzia per averlo è offerta direttamente dall’istituto di previdenza in caso di morte.
Questo finanziamento ha delle limitazioni, può essere richiesto solo con contratto a tempo indeterminato e quattro anni di esperienza, può avere durata da 5 a 10 anni quindi per importi d un certo tipo. In questo caso non viene richiesto di presentare la finalità di spesa ma bisogna presentare la domanda all’Amministrazione e del certificato. Questa provvederà a trasferire il tutto all’intermediario finanziario e poi all’INPS. I prestiti convenzionati con banche e società offrono condizioni molto agevolate.