Audience sintetiche e LLM: la lezione di Ogilvy One sul futuro della ricerca

Nel panorama odierno del marketing e della comunicazione, l’evoluzione delle tecnologie IA ha profondamente influenzato il modo in cui le agenzie si approcciano all’analisi dei dati. Un caso emblematico è rappresentato dall’esperienza di Ogilvy One con le audience sintetiche, strumento divenuto strategico per esplorare nuove frontiere della conoscenza dei target, pur mantenendo un approccio critico e consapevole verso i limiti insiti nei Large Language Model (LLM).

Le audience sintetiche, create e analizzate tramite sistemi di intelligenza artificiale, permettono oggi di simulare comportamenti, preferenze e conversazioni, offrendo alle aziende una vista dinamica ed evoluta sulle aspettative dei consumatori. Tuttavia, come sottolineato da Ogilvy One, questi strumenti vanno considerati un valido supporto alla ricerca tradizionale e non un suo sostituto. L’AI rappresenta un elemento di potenziamento (“augmentation”), capace di generare insight e scenari utili, ma che necessita di rigorosa validazione empirica e dell’intervento umano nell’interpretazione dei risultati.

Guardando al futuro, il dialogo tra dati sintetici e ricerca classica appare destinato a intensificarsi, offrendo nuove opportunità per il marketing data-driven. Le realtà che sapranno integrare con intelligenza questi strumenti saranno in grado di ottenere una visione più ricca e multilivello del mercato, rimanendo però sempre ancorate alla verifica rigorosa dei dati. La lezione di Ogilvy One è chiara: la tecnologia non sostituisce la ricerca, la eleva, e chi ne comprenderà limiti e potenzialità guiderà la prossima rivoluzione delle strategie di audience.

Fonte: Brand News

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