I segnali chiave della svolta per la creator economy nel marketing

Negli ultimi anni la creator economy si è affermata come pilastro delle strategie di marketing, crescendo a ritmi impressionanti e conquistando spazio tra i budget pubblicitari dei brand di ogni settore. Oggi, secondo il parere condiviso di svariati esperti di influencer marketing, il settore si trova a vivere una vera e propria svolta, un punto di inflection che ridefinisce ruoli, investimenti e modalità operative.

Il primo segno di questa trasformazione è l’istituzionalizzazione dei rapporti: nascono sempre più frequentemente creator come agenzie di riferimento (AOR) e si vedono acquisizioni e fusioni mirate. Questo significa che i creator non sono più una presenza laterale o sperimentale, ma vengono integrati attivamente nella struttura marketing dei brand, che puntano a costruire rapporti strategici e continuativi.

Parallelamente, con l’incremento degli investimenti cresce anche l’esigenza di accountability: i marketer sono chiamati a dimostrare il ritorno degli investimenti su creator e influencer, mentre la spesa si fa più mirata ed efficiente. In quest’ottica, programmi di affiliazione e partnership strutturate mettono i creator al centro di performance e risultati misurabili. È così che la creator economy passa da essere una scommessa di branding a un asset imprescindibile per la crescita.

Guardando al futuro, la sfida per i brand sarà bilanciare creatività e sostenibilità dei costi, affrontando una crescente pressione su misurazione, trasparenza e impatto a lungo termine. Solo chi saprà evolversi e investire in modo consapevole potrà sfruttare appieno l’energia propulsiva dei creatori digitali.

Fonte: digiday.com

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