Transaction ID nel programmatic advertising: trasparenza sotto esame
Il programmatic advertising sta attraversando una fase di acceso dibattito in merito al ruolo del Transaction ID (TID), strumento da sempre considerato fondamentale per garantire trasparenza e controllo nelle transazioni automatizzate tra acquirenti, venditori e intermediari tecnologici. Recenti sviluppi hanno rimesso al centro dell’attenzione il TID, in particolare dopo un aggiornamento poco pubblicizzato implementato da Prebid.
Con questo cambiamento, il TID non è più univoco attraverso i diversi exchange, vanificando così la sua funzione principale: consentire ai buyer di individuare e gestire rapidamente i bid request duplicati. La reazione del settore non si è fatta attendere: la modifica non solo mette in discussione la governance degli standard open-source, ma solleva interrogativi sui potenziali impatti su trasparenza, revenue e controllo nell’ad tech.
Il confronto su questi temi evidenzia quanto sia delicato l’equilibrio tra innovazione tecnica e tutela degli interessi di tutte le parti coinvolte. In una fase in cui il digitale evolve rapidamente, la gestione delle identità e delle tracciature resterà centrale nella definizione delle regole del gioco pubblicitario.
Fonte: Digiday