Controllare Assegno: Come verificare la differenza tra assegno bancario e circolare

Ricevere un pagamento con un assegno lascia sempre qualche piccolo dubbio riguardo alla sicurezza e alla veridicità dello stesso. Quante volte ci siamo trovati tra le mani un assegno e ci siamo iniziati a porre tante domande: e se questo è un assegno falso?

O magari è un assegno scoperto? Quanto tempo ci vuole per monetizzarsi? Sarà meglio versarlo sul conto o cambiarlo direttamente in banca? Tantissimi gli interrogativi e i dubbi che lasciano sempre un ampio margine di insicurezza e tolgono la tranquillità rispetto ad un pagamento effettuato in contanti o meglio ancora con un bonifico.

C’è sempre la paura di ritrovarsi tra le mani un inutile pezzo di carta e di avere una fregatura o di fronte a qualche piccolo errore di forma che rende nulla la procedura di pagamento e non ci consente di incassare tranquillamente il pagamento.

E allora come si fa a riconoscere un buon assegno e a sapere subito se ci si trova di fronte ad un pagamento tranquillo e sicuro? Innanzitutto è importante imparare a conoscere il meccanismo di pagamento degli assegni, la relativa tempistica e soprattutto imparare a distinguere la differenza tra un assegno bancario e un assegno circolare.

Assegno bancario e assegno circolare, le differenze

Anche se per molti può sembrare la stessa cosa, in realtà esistono differenze sostanziali tra gli assegni bancari e gli assegni circolari. Entrambi sono configurati come titoli di credito ma sono regolati da una serie di aspetti che ne caratterizzano l’emissione e l’utilizzo.

L’assegno bancario

L’assegno bancario viene emesso da un pagatore che deve necessariamente possedere un conto corrente bancario verso un determinato beneficiario.

L’istituto di credito, in genere, oltre al bancomat, fornisce al cliente della banca un carnet di assegni, in genere formato da 10 o 20 assegni che sono numerati in maniera progressiva.

Il pagatore può compilare l’assegno indicando l’importo, la data e l’intestatario dell’assegno. Questo aspetto è importante soprattutto per importi superiori ai mille euro, in quanto, a norma di legge, per evitare il rischio di riciclaggio di denaro, gli assegni devono essere non trasferibili e quindi incassati o utilizzati esclusivamente dall’intestatario.

Tra i rischi relativi a questo tipo di assegni c’è sicuramente quello riguardante la copertura. Per esempio, può capitare di ricevere un assegno con una certa cifra e di andare in banca ad incassarlo e ritrovarsi di fronte ad un assegno cosiddetto “scoperto”, che non trova riscontro sul conto corrente della persona che lo ha emesso.

Questo può succedere quando sul conto corrente del pagatore si presenta un’insufficienza di credito e di fatto non c’è una disponibilità economica necessaria a liquidare la cifra indicata nell’assegno.

L’assegno circolare

Molto più sicuro è l’assegno circolare,un titolo di credito che è pagabile a vista e che può essere richiesto anche da chi non risulta titolare di un conto corrente.

Per effettuare il pagamento basta recarsi con un documento di riconoscimento presso l’istituto di credito e farne richiesta versando l’importo dovuto al pagatore.

La banca si impegna così a liquidare al beneficiario la somma di denaro indicata nell’assegno. Il servizio è fornito non solo dalle banche ma anche da Poste Italiane che può autorizzare il pagamento con assegno circolare postale.

Il pagamento, quindi avviene sempre tramite l’intercessione dell’istituto di credito che verifica la disponibilità e si impegna a liquidare l’assegno dopo aver verificato in maniera preventiva la disponibilità dell’importo.

Per questo motivo, in tema di sicurezza, questo tipo di pagamento è certamente più sicuro in quanto non può sussistere il caso di assegno scoperto, in quanto il pagatore al momento dell’emissione dell’assegno stesso da parte dell’istituto di credito, dovrà depositare in maniera preventiva la somma indicata nel titolo di pagamento e quindi la garanzia del pagamento stesso va sempre a buon fine.

L’assegno circolare, quindi, è sempre coperto, l’unico rischio in cui si può incorrere può riguardare la veridicità dell’assegno, ma vedremo in seguito come fare a verificarlo.

Occhio alle scadenze

Un aspetto importante da verificare sempre quando si riceve un assegno è quello riguardante la scadenza, soprattutto per quanto concerne gli assegni bancari.

C’è da dire che entrambi i titoli di pagamento hanno la stessa scadenza per quanto riguarda il pagamento. In genere i tempi di incasso sono compresi negli 8 giorni per gli assegni definiti “in piazza”, cioè all’interno dello stesso comune di emissione, mente sono necessari 15 giorni per gli assegni “fuori piazza” che sono pagabili anche in altri comuni.

Se si va oltre questi tempi, l’assegno rimane valido fino a una scadenza massima di 30 giorni dall’emissione, periodo trascorso il quale decade l’azione di regresso del possessore.

Assegni postdatati e assegni in bianco

Sempre restando in tema di scadenze bisogna citare due tipologie di assegni che spesso vengono utilizzati per pagamenti a lungo corso. Parliamo dei cosiddetti “assegni postdatati” o degli “assegni in bianco”.

In alcuni casi, capitare che la persona che effettua il pagamento non ha una disponibilità immediata al momento dell’emissione dell’assegno e lo compila e lo presenta come garanzia al ricevente, ma indicando una data futura per l’incasso dell’assegno. Assegno a 30 giorni, o addirittura a 60 o 90 giorni.

Questo in genere può avvenire in caso di pagamenti più lunghi e in base ad accordi tra le due parti. Il ricevente si impegna a incassare la cifra solo alla scadenza della data futura che è indicata nell’assegno e conserva il titolo come garanzia di pagamento.

A parte il fatto che l’assegno potrebbe anche verificarsi non coperto, c’è anche la questione relativa ad alcune sentenze della cassazione, secondo le quali, per legge, l’assegno, anche se presentato in banca con una data futura potrebbe anche essere incassato subito.

Per la cassazione l’assegno è valido e può consentire il pagamento a vista del titolo. Quindi, la postdatazione, di fatto è nulla. La banca può emettere il pagamento all’intestatario in qualsiasi momento, e se il conto risulta in rosso si può rivalere sul titolare. L’assegno postdatato può essere considerato un titolo valido ma è comunque irregolare per la banca.

Diverso è invece il caso degli assegni in bianco. Allo stesso modo degli assegni postdatati, può capitare di ricevere un pagamento con assegno intestato ma senza specificarne l’importo o senza la data, che potrebbe essere aggiunta successivamente.

In questo caso, se presentato in bianco allo sportello, per la banca l’ assegno è ritenuto nullo, perché incompleto. L’assegno in bianco non costituisce un mezzo di pagamento ma solamente una sorta di promessa di un pagamento che sarò concretizzato in un secondo momento.

Nel caso di assegno in bianco, quindi ci si trova davanti ad un’irregolarità e ad un titolo totalmente invalido che non può nemmeno essere protestato nel caso di scoperto.

Come controllare gli assegni

E’ importante sempre controllare gli assegni che ci vengono consegnati. Quando riceviamo un assegno, per una questione di sicurezza bisogna verificare una serie di cose importanti: l’assegno, infatti deve essere compilato in tutte le sue parti e non deve avere cancellature o segni.

Bisogna verificare la dicitura del tipo di credito, il numero dell’assegno, il nome della banca che emette l’assegno e la correttezza della firma. Verificare sempre con attenzione tutti i dati dell’ unico intestatario dell’assegno.

In particolare, nome e cognome o i dati della società, Verificare la data e il luogo di emissione e la dicitura pagamento a vista. L’importo deve essere riportato sia in numeri che in lettere che devono corrispondere.

Ulteriore verifica può essere fatta guardando la filigrana e la qualità e la composizione della carta che garantiscono la veridicità dell’assegno.

Nel caso di dubbi e perplessità ulteriori il metodo più semplice e sicuro è quello di recarsi in banca direttamente con il cliente in banca per incassare l’assegno in maniera tale da verificare subito eventuali problematiche e garantire la copertura dell’assegno stesso. In caso di eventuali problemi all’assegno o nell’eventualità di uno scoperto, il titolare potrà provvedere a rimediare in ogni caso.