Assegno Bancario: come si compila e come funziona nel 2023
L’assegno bancario è uno strumento di pagamento estremamente diffuso in quanto rappresenta una garanzia sia per colui che emette l’assegno che per colui che lo riceve.
Basti pensare a quando ci si reca presso un concessionario di automobili, presso un mobilificio o altre infinite attività commerciali, per versare al titolare dell’attività un acconto o il saldo di ciò che abbiamo deciso di acquistare lo strumento di pagamento richiesto è sempre e solo l’assegno in quanto questo rappresenta un perfetto sostituto al denaro contante che però è in grado di lasciare traccia e quindi, oltre ad adempiere alle formalità richieste dalla legge (ovvero di non poter effettuare pagamenti utilizzando il contante al di sopra dei 3.000 euro), permetterà al cliente di dimostrare in maniera inattaccabile che è stato versato all’esercente quanto dovuto; al contrario il negoziante potrà comunque vantare un credito nei confronti del cliente che gli ha rilasciato l’assegno qualora questo sia scoperto, ovvero quando l’assegno è stato emesso per un importo superiore rispetto alla disponibilità liquida presente sul conto corrente dell’acquirente.
Essendo l’assegno bancario uno strumento nato grazie al mondo delle banche può presentare alcune criticità ma con calma si spiegherà in modo semplice ed esaustivo cos’è un assegno bancario, come si ottiene un assegno bancario, come si compila un assegno bancario e come funziona un assegno bancario.
Assegno bancario: cos’è e come si ottiene
L’assegno bancario è un mezzo di pagamento che ci permette di effettuare acquisti di beni o servizi senza dover utilizzare il denaro contante. Nel gergo tecnico l’assegno bancario è un vero e proprio titolo di credito, che permette al traente di ordinare alla banca (che assume il ruolo di trattario) di pagare una determinata somma di denaro, esplicitata nel titolo, al portatore d’interesse.
In modo semplice, è definito uno strumento di credito in quanto consiste in un ordine di pagamento che il cliente invia alla propria banca e sarà compito di quest’ultima effettuare il versamento a favore del beneficiario.
Le parti coinvolte nel rapporto sono quindi tre:
- il traente che è colui che deve pagare la somma, nell’esempio precedente il trante è il cliente che effettua l’acquisto dell’automobile e deve al concessionario un acconto o l’intera somma;
- il trattario che è la banca presso cui è cliente il traente ed è incaricata del pagamento al beneficiario;
- il beneficiario che è il soggetto che incasserà il pagamento, nell’esempio precedente è il concessionario d’auto.
Per ottenere un assegno bancario, è essenziale che il traente sia titolare di un conto corrente e, inoltre, deve aver ottenuto dalla propria banca (quella presso cui ha il contro corrente) la convenzione di assegno, ovvero, l’autorizzazione di poter utilizzare gli assegni come mezzo di pagamento.
Ovviamente, nonostante l’autorizzazione, la banca non effettuerà il pagamento se sul conto corrente del traente non vi sia sufficiente disponibilità liquida, salvo che il cliente non abbia ottenuto dalla banca stessa, la possibilità di utilizzare lo scoperto di conto corrente.
Come compilare un assegno bancario
Per chi non ha mai visto o utilizzato un assegno bancario, la compilazione di questo può risultare complessa e quindi scoraggiarne l’utilizzo. In realtà la compilazione di un assegno bancario non è così difficile come si possa credere, ora si illustrerà come compilare un assegno bancario.
Ogni assegno ha delle componenti standard già presenti su di esso e che quindi non sarà necessario inserire come il nome e il logo della banca e il numero dell’assegno, mentre vi sono altri spazi lasciati bianchi che devono essere compilati al fine di rendere valido l’assegno e quindi poterlo usare come mezzo di pagamento.
È obbligatorio specificare:
- il luogo di emissione, ovvero il luogo dove ci si trova nel momento in cui l’assegno viene rilasciato, è molto importante perché se il luogo dell’assegno coincide con il luogo ove si trova la banca l’assegno viene detto emesso su piazza, mentre se è diverso si dice che l’assegno è emesso fuori piazza;
- la data di emissione, ossia il giorno di emissione da inserire accanto al luogo ed è molto importante perché innanzitutto da tale data decorrono i termini entro cui il credito può tutelarsi e poi perché non è possibile emettere assegni post-datati, cioè indicare una data successiva rispetto quella di emissione;
- l’importo, è da indicare sia in cifre che in lettere, per ovviare ad eventuali fraintendimenti, in questo caso, dopo aver scritto per esteso la parte intera del numero, bisognerà sempre indicare i due decimali, scritti però numericamente, anche se la cifra fosse intera (esempio: se l’assegno ha un importo di 300 euro andrebbe indicato trecento/00). L’importo in lettere è di fondamentale importanza perché in caso di discordanze tra i due importi esposti prevarrà sempre quello scritto in lettere;
- la firma di chi emette l’assegno, che deve coincidere con quella
che il cliente è ha registrato presso la propria banca in modo che questa possa riconoscerla e verificarne l’autenticità, onde evitare frodi sugli assegni.
Andrebbe, inoltre, specificato il nome del beneficiario ma se così non fosse sarebbe considerato un assegno al portatore, cioè colui che mostra l’assegno in banca può incassare l’assegno (questo può far immaginare cosa accadrebbe se l’assegno venisse smarrito ecco perché è sempre consigliato scrivere il nome del beneficiario).
Come funziona l’assegno bancario
L’assegno bancario viene pagato a vista, basta recarsi presso una filiale della banca designata muniti di assegno e documento di riconoscimento. Esistono dei tempi tecnici previsti entro i quali l’assegno può essere incassato: per gli assegni riscuotibili nella stessa piazza della banca, ovvero lo stesso comune, il limite previsto è di 8 giorni dalla data di emissione; se invece sarà riscosso in un altro comune, il limite è di 15 giorni; se il pagamento è destinato alla riscossione in un Paese differente ma membro dell’Unione Europea, può essere incassato entro 20 giorni; infine, se lo Stato è extra-europeo, il limite è di 60 giorni.
Cosa succede se l’assegno non viene riscosso entro questi limiti temporali? Non si perde il diritto che questo titolo di credito rappresenta ma non si ha più la possibilità di rivalersi nei confronti del debitore nel caso in cui i fondi siano insufficienti.
Tipologia di assegni bancari: la girata
Un assegno bancario può essere trasferibile o non trasferibile, in quest’ultimo caso il soggetto destinatario che potrà incassare la somma è unico ed esclusivo, nel primo caso il diritto di riscossione può essere ceduto a terzi. Come si effettua questa procedura? Il beneficiario apporrà la firma sul retro dell’assegno dove vi è scritto girata.
Con il termine girata si fa riferimento ad un ordine di pagamento a favore del giratario ovvero il nuovo destinatario della somma pattuita, il suo nominativo verrà specificato sempre
sul retro dell’assegno.
Quindi ora il beneficiario si assume la responsabilità nei confronti del giratario, che diventerà a pieno titolo il nuovo beneficiario.
Se l’assegno presenta la clausola di non trasferibilità si impedisce appunto la girata dell’assegno, assume così rilievo il soggetto beneficiario e diventa un titolo nominativo. Questa clausola può essere posta anche dopo una serie di girate. In realtà in Italia, per motivazioni legate alla normativa anti-riciclaggio, è previsto che la clausola di non trasferibilità è obbligatoria per tutti gli assegni emessi per importo pari o superiore a 1000 euro.