Prestiti INPS: Che cosa sono, chi può accedervi e come richiederli?

Dal 2011 i servizi Inpdap sono confluiti nell’Inps e a questo ente talune categorie di cittadini possono rivolgersi per richiedere finanziamenti

Prestiti Inps

A partire dal 2011 l’Inpdap chiude le porte per aprire la strada all’Inps l’istituto nazionale della previdenza sociale. Come accadeva per i prestiti erogati del vecchio ente l’erogazione del capitale compete al così definito fondo perduto.

Trattasi di un istituto il cui compito è quello di recuperare le quote destinate al settore di gestione delle prestazione sociali e creditizie i, quale viene alimentato dalle quote degli iscritti al fondo stesso.

I finanziamenti Inps hanno la caratteristica di essere agevolati e di essere dipendenti da un prelievo obbligatorio che viene effettuato dalle retribuzioni dei dipendenti pubblici che prestano servizio. Il prelievo prevede l’applicazione di percentuali specifiche:

  • si preleva lo 0,35 per cento dalle retribuzioni dei dipendenti pubblici;
  • lo 0,80 per cento, che si aggiunge allo 0,35% per la assistenza magistrale;
  • 0,35 per cento per i gruppi di poste italiane;
  • viene prelevato lo 0,15% ai pensionati pubblici.

A queste somme che vengono trattenute dalle retribuzioni va aggiunta la somma che è generata dagli interessi da applicare alle attività creditizie dell’INPS.

I medesimi prestiti agevolati possono essere erogati anche da altri istituti di credito, ma solo in presenza di apposite convenzioni stipulate con l’Inps.

Quali sono i requisiti necessari per accedere ai prestiti Inps 2023?

I prestiti Inps sono rivolti non a tutti i cittadini della repubblica italiana ma solo a lavoratori o a pensionati afferenti aò settore della pubblica amministrazione e alle loro famiglie. In particolare questi prestiti sono erogati nei confronti di:

  • coloro che sono iscritti alla gestione dipendenti pubblici;
  • pensionati
  • pensionati e lavoratori che sono iscritti al fondo di credito e lavorano per altre amministrazioni ma che rientrano sempre nella categoria dipendenti pubblici;
  • tutti gli iscritti all’assistenza magistrale;
  • dipendenti delle poste (italiane);
  • tutti i pensionati che fanno parte di una gestione pensionistica con la quale hanno sottoscritto un prestito mediante cessione del quinto.

I tipi di finanziamento messi a disposizione dall’Inps (ex finanziamenti Inpdap) sono numerosi e diversificati in base all’importo richiesto e alla finalità.

Le tipologie maggiormente richieste sono: i prestiti diretti pluriennali oppure quelli che rientrano nella categoria piccoli prestiti, i prestiti garantiti ed i prestiti con cessione del quinto rivolti a pensionati.

Piccoli prestiti

Della categoria piccoli prestiti fanno parte tre diverse categorie: il piccolo prestito legato alla gestione pubblica, quello delle poste e quello della gestione magistrale. Tutte le tipologie sono forme di finanziamento a breve durata (da uno a quattro anni).

La somma che si può richiedere viene calcolata sulla base dello stipendio o della pensione così quando il prestito è di durata annuale non può essere superiore ad una mensilità netta media (della pensione o della retribuzione da lavoro), in caso di prestito biennale due mensilità, tre mensilità se il finanziamento è triennale e così via.

La peculiarità di questi tipi di prestiti è che il tasso annuo applicato è più favorevole rispetto a quello che in concreto si applica sul mercato. Vi è però l’applicazione di una percentuale che si paga per la gestione delle spese ed una per alimentare il fondo rischi.
Conosciamo più da vicino i vari tipi di prestito che possono essere elargiti.

Il piccolo prestito afferente alla cosiddetta gestione pubblica nasce per far fronte alle esigenze famigliari di coloro che sono iscritti al fondo, permettendogli di ricevere piccole somme da rimborsare attraverso rate che vengono trattenute direttamente sulla pensione o sullo stipendio e che vengono restituite in beve termine.

I prestiti destinati alla gestione fondi delle poste è ovviamente un servizio dedicato a coloro che fanno parte del gruppo poste italiane e delle altre società loro collegate. Il capitale richiesto viene restituito sulla base del meccanismo della cessione del quinto. La durata del prestito può variare da un minimo di un anno ad un massimo di quattro anni.

Mentre per gli ex iscritti all’istituto Enam è stato pensato il cosiddetto piccolo prestito magistrale che può essere richiesto da soggetti che sono in servizio o che sono stati posti a riposo da almeno due anni.

I prestiti pluriennali

I prestiti pluriennali (ex Inpdap) ora confluiti nell’Inps sono un’altra categoria di finanziamento che l’ente può erogare. Anche in questo caso abbiamo una suddivisione effettuata sulla base della gestione (ad esempio pubblica, magistrale, delle poste) cui fanno parte i soggetti.

Differentemente dai piccoli prestiti quelli pluriennali consentono di accedere ad un finanziamento di capitale assai più considerevole.

Tuttavia la domanda viene accettata solo nel caso di determinate necessità. Per ottenere tale finanziamento quindi il richiedente dovrà fornire all’Inps una documentazione dettagliata che dimostri la necessità del prestito ed eventuali documentazioni che dimostrino la spesa da affrontare.

Questa categoria di prestiti può essere richiesta solo da cittadini assunti con contratto a tempo indeterminato che devono rispondere ad attestate esigenze famigliari o personali.

I prestiti pluriennali legati alla gestione dei fondi delle poste possono avere una durata quinquennale o decennale e possono essere erogati solo nei limiti della cifra cedibile attraverso la trattenuta del quinto sullo stipendio. Le finalità in questo caso devono essere quelle che il regolamento espressamente prevede come ad esempio gravi malattie.

Tra i prestiti pluriennali ci sono anche quelli cosiddetti garantiti attraverso cui l’Inps copre taluni casi di rischio quali: il decesso dell’iscritto prima che sia stata terminata la cessione, la cessazione dall’attività lavorativa senza il diritto alla pensione ed infine i casi in cui venga ridotto lo stipendio del richiedente prestito.

La loro durata può variare da un minimi di cinque anni ad un massimo di dieci anni.

Come richiedere un prestito all’Inps?

La procedura de eseguire per richiedere un prestito all’Inps è differente a seconda del tipo di finanziamento che si intende domandare. Ovviamente il primo limite che si incontra è la disponibilità finanziaria dell’ente.

Ogni anno viene fatto il bilancio dell’istituto per determinare il quantitativo di somme che può essere destinato all’erogazione di finanziamenti.

Occorre, poi, scaricare dal sito Inps. Si stampa e si compila il modulo e lo si invia all’ufficio territoriale competente. Talune domande prevedono la possibilità di essere inviate per mezzo telematico e non attraverso i servizi di posta.

Occorre poi presentare all’Inps tutti i documenti che vengono richiesti oltre al modulo che può essere cartaceo o elettronico. Infatti la documentazione varia a seconda del tipo di credito domandato.

I tassi di interesse Inps

Come avviene per qualsiasi prestito anche i prestiti concessi dall’Inps sono sottoposti ll’applicazione dei tassi di interesse. Essi varino da 1,5 punti percentuali per la gestione magistrale a 4,24 punti percentuali applicati ai finanziamenti concessi agli iscritti alla gestione magistrale.

Cosa succede se non si restituisce il prestito?

Essendo un prestito la somma erogata dall’Inps a titolo di capitale va restituita sulla base di quanto determinato nel contratto. Qualora il mutuato non restituisca le somme sulla base della distribuzione rateale concordata egli verrà iscritto nel registro dei protestati per mancata restituzione dell’importo.