RID Bancario: Cos’è e guida su come si compila

C’è chi ogni mese fa lunghe file in Posta o in banca per i pagamenti mensili, come quelli delle bollette, chi preferisce pagare tramite bollettino anche inualche tabaccaio, chi effettua bonifici direttamente allo sportello della proprio banca, chi paga tramite Rid. Si sente spesso parlare di Rid bancario e pagamenti con questo sistema.

Fino al 4 luglio 2010 esistevano tre tipologie di Rid: Rid commerciale, Rid utenze e Rid veloce, mentre dal 5 luglio 2010 sono solo due le tipologie di Rid esistenti, che sono Rid ordinario (che sostanzialmente ha accorpato Rid commerciale e Rid utenze) e Rid veloce.

A partire dal primo febbraio 2014, il Rid, però, è stato sostituito dal SEPA, Single Euro Payments Area, che esteso la zona di incasso agli stati membri dell’Unione Europea, con l’aggiunta dell’Islanda, della Norvegia, del Liechtenstein, della Svizzera e del Principato di Monaco, per un totale di 33 paesi.

Ma cos’è il Rid e come funziona? Quali sono i vantaggi che questo sistema di pagamento garantisce e chi può attivarlo? Quando si parla di Rid, Rapporto Interbancario Diretto, si fa riferimento ad servizio di incasso crediti che le singole banche offrono ai titolari di conto corrente, servizio che si può attivare solo sottoscrivendo uno specifico modulo e che risulta un metodo di pagamento comodo considerando che permette di effettuare i pagamenti delle utenze senza doversi recare materialmente presso l’ufficio postale o presso la banca.

Rid bancario: cos’è

Il Rid è semplicemente un addebito automatico che avviene direttamente sul proprio conto corrente e riguarda una serie di pagamenti, come rate del mutuo, tasse, utenze domestiche, ricariche telefoniche periodiche.

Solitamente, infatti, il pagamento con Rid viene scelto soprattutto per le bollette delle utenze domestiche, ma ormai si usa molto frequentemente anche per altri generi di pagamenti come abbonamenti a palestre o a riviste o pagamento di affitti, rate di mutui e finanziamenti.

Attraverso il Rid bancario il correntista, con una firma autentica, autorizza la banca a procedere con gli addebiti sul proprio conto provenienti da determinati soggetti creditori ma se gli addebiti per 36 mesi risultano andare a vuoto l’autorizzazione al pagamento dato dallo stesso correntista scade automaticamente e per riattivare il Rid bisognerà fornire nuova autorizzazione.

Il Rid può essere utilizzato sia per i pagamenti periodicamente programmati sia per singole operazioni e offre diverse vantaggi. Il Rid bancario è, infatti, uno strumento di pagamento che garantisce la certezza dei pagamenti e proprio in virtù di questo vantaggio sono diversi i correntisti che ricorrono a questo sistema per i pagamenti soprattutto di affitti e bollette per evitare di mancare agli appuntamenti con i pagamenti stessi.

Il Rid permette quindi di evitare lunghe file alla Posta per i pagamenti mensili, non porta a ritardi nei pagamenti dovuti perché l’addebito arriva sempre con precisione e non porta ad eventuali dimenticanze dei pagamenti stessi.

Con il Rid, la banca preleva, dunque, automaticamente la somma di denaro per il pagamento mensile autorizzato dal correntista, accollandosi la responsabilità di effettuare tempestivamente tutti i pagamenti per il proprio utente.

Il Rid bancario, inoltre, non prevede poi alcuna ricevuta nè imposte di bollo, per cui azzera ogni genere di costo di gestione. Anche l’azzeramento dei costi è uno dei vantaggi garantiti dai pagamenti con Rid, considerando che quando si pagano bollette o altro in Posta o da qualsiasi altra parte si pagano le commissioni.

Una volta attivato il Rid, è bene sapere che il pagamento autorizzato avverrà ogni mese per cui si fornisce autorizzazione alla banca. Nel caso in cui il titolare del conto corrente voglia bloccare il pagamento o i pagamenti attivati, deve contrattare la banca affinchè revochi il sistema di pagamento attraverso il Rid e lo faccia tempestivamente.

Non è, infatti, inusuale con i tempi di crisi che corrono, che magari la banca addebiti pagamenti su conti correnti che possano risultare scoperti per determinate cifre. E spesso in questi casi è meglio bloccare i pagamenti con Rid e procedere con pagamenti da effettuare ogni qualvolta si abbia a disposizione la somma necessaria per effettuare il pagamento dovuto.

Può, tuttavia, capitare che sul proprio conto corrente venga addebitata una cifra diversa da quella stabilita inizialmente, per cui è necessario prestare sempre la massima attenzione e richiedere alla banca un rimborso del denaro non dovuto.

Questa richiesta deve essere presentata necessariamente entro tredici mesi dall’addebito e deve essere comunicata il prima possibile alla banca che potrà poi provvedere a bloccare tutti i pagamenti nei confronti della specifica azienda creditrice o verso un unico creditore.

Nei casi di addebiti autorizzati con mandato, ma con contestazioni verso il creditore, il debitore, se consumatore, perché per aziende e professionisti vigono regole più strigenti, può chiedere il rimborso dell’operazione autorizzata entro 8 settimane dall’addebito.

Se colui che effettua il pagamento ha intenzione di rinunciare al Rid può, infatti, farlo in qualsiasi momento presentando in banca una domanda in forma scritta e attendendo la sospensione dei pagamenti. Si tratta, però, di un blocco che nella maggior parte dei casi avviene in maniera piuttosto rapida.

Se colui che deve effettuare i pagamenti gode della ‘facoltà di storno’ può contestare l’addebito fino a 5 giorni dopo la scadenza e si tratta di una facoltà che deve essere espressamente riconosciuta al debitore da parte del creditore, al momento dell’autorizzazione all’addebito.

Dal 5 luglio 2010, in osservanza della direttiva europea in materia di pagamenti (PSD, Payment Services Directive), le persone fisiche che non hanno un conto corrente per finalità professionali possono godere della facoltà di storno estesa dai 5 giorni lavorativi a 8 settimane.

Rid bancario: come si compila

Per usufruire del Rid bisogna compilare un apposito modulo su cui riportare i dati identificativi dell’azienda creditrice, quelli del correntista richiedente, il nome della banca e dell’agenzia e l’iban e per autorizzare la banca agli addebiti deve essere firmato in ogni parte dal richiedente e deve riportare il numero, data di emissione e scadenza di un documento di identità.

Per autorizzare il pagamento con Rid bancario, dunque, il titolare del conto corrente deve compilare un modulo cosiddetto di sottoscrizione che riporti tutti i dati di riferimento correntista stesso, i dati del debitore, come nome, cognome, codice fiscale o P.Iva, il codice Iban del conto corrente su cui si bisogna procedere con l’addebito e firma dell’intestatario del conto corrente stesso.

Una volta compilato correttamente il modulo, la banca attiva il servizio di pagamento attraverso Rid che, ricordiamo, può essere revocato in qualsiasi momento di desideri.

Nei casi di variazione di qualsiasi dato fornito alla banca, come cambi di residenza o simili, il correntista deve sempre avvisare la banca che addebita i pagamenti delle variazioni avvenute. Anche nel caso in cui si dovesse pensare che qualche dato possa non essere utile, è sempre bene rendere partecipe la banca di ogni cambiamento di dato sensibile che possa servire ai fini di pagamenti corretti.