Assegno di Traenza: Cos’è , quando si utilizza e novità 2023

L’assegno di Traenza: cos’è?

Quando non si conoscono gli estremi bancari di un cliente o di un utente ed è necessario effettuare un pagamento o un rimborso a suo favore parliamo di assegno di Traenza, vediamo dunque cosa è e quando si utilizza.

Questo strumento viene principalmente utilizzato da compagni di assicurazione, aziende ed enti pubblici e si tratta di un metodo semplice e veloce a cui si ricorre nel caso in cui il destinatario della somma di denaro non possieda o non sia in grado di fornire delle coordinate bancarie a lui intestate, od ancora quando l’importo da rimborsare risulta minore rispetto al costo delle spese bancarie richieste per la conclusione dell’operazione.

L’assegno di Traenza non è altro che un assegno non trasferibile che può essere incassato solo dal beneficiario del pagamento al fine di rimborsargli delle quote e si distingue quindi dall’assegno circolare che al contrario può essere generato in base a qualsiasi motivazione o causale.

La firma di chi emette l’assegno inoltre, a differenza di un assegno bancario ordinario, non è necessaria mentre è obbligatoria la firma di chi riceve l’assegno di Traenza che va replicata anche sul retro del titolo e quindi nello spazio riservato alle girate.

In questo caso quindi il beneficiario risulta essere anche il soggetto che emette l’assegno, infatti il debitore si occupa solo di fornire alla banca i fondi per pagare l’utente e che vengono conservati in conti provvisori contenenti il nominativo del creditore e che sono strettamente collegati al singolo assegno di Traenza emesso in seguito.

Quindi il creditore ritira semplicemente delle somme di denaro da un conto provvisorio di sua proprietà ed è per questo che risulta identificato anche come il traente del titolo emesso, dovrà comunque incassare l’assegno di Traenza in genere entro 60 giorni dalla generazione del titolo o in un altro termine eventualmente indicato sul documento.

Una volta trascorso il termine massimo previsto per l’incasso il beneficiario non può più riscuotere la somma di denaro ed è per questo che è sempre necessario fare attenzione ai tempi stabiliti e alle condizioni che accompagnano l’assegno di Traenza.

La riscossione è possibile sia presso le filiali della banca su cui viene creato il conto provvisorio e sia procedendo con un versamento sul conto corrente del creditore utilizzando il metodo della girata per assegno o la valuta per incasso.

Un’altra caratteristica dell’assegno di Traenza riguarda l’impossibilità di trasferirlo e perciò solo il beneficiario ha diritto alla riscossione della somma contenuta nel titolo ed è il solo che può recarsi in banca o presso le filiali per effettuare l’operazione.

Qualora il titolo risultasse perduto o smarrito per qualsiasi motivo è poi necessario sporgere un’apposita denuncia presso le autorità competenti e a seconda dei casi si può ottenere un duplicato dell’assegno di Traenza.

Il creditore che riceve l’assegno deve sempre osservare la presenza di tutte le diciture e le informazioni nel titolo in modo tale da non incorrere in problematiche dovute alla mancanza di informazioni o procedere alla riscossione di importi non dovuti, dovrà dunque accertarsi che la compilazione del titolo sia corretta in tutte le sue parti, la presenza o meno del nome del beneficiario e la della clausola di non trasferibilità, l’indicazione della data di emissione e della data di scadenza.

Importante è inoltre che il titolo non riporti tracce di abrasioni capaci di segnalare tentativi di correggere le somme indicate o informazioni indispensabili alla validità del titolo e che si tratti di un assegno emesso con autorizzazione e quindi non provenga da un conto chiuso o nel quale sia sopravvenuta qualche revoca riguardo la sua emissione.

L’assegno di Traenza, cosa è e come si utilizza anticipazioni 2023

Questo tipo di assegno viene usato in vari casi e i più frequenti sono i conguagli di pagamento da parte dei gestori telefonici, del gas o dell’energia elettrica ma anche da parte di INPS ed enti locali.

La legge sugli assegni stabilità dal R. D. n. 1736 del 1933 modificata dal decreto legge 70/2011 prevede che l’assegno possa essere incassato sia attraverso una procedura standard cartacea che con una procedura telematica.

Prima della modifica di legge per effettuare la riscossione dell’assegno il cliente si recava in banca la quale a sua volta era tenuta a spedire alla anca emittente l’assegno cartaceo e dopo il ricevimento di questo veniva accreditato il denaro presso la banca del beneficiario.

Con l’introduzione della dematerializzazione dei documenti cartacei l’invio dell’assegno alla banca emittente non è più necessario ma è sufficiente la trasmissione telematica tramite web degli estremi del titolo e dopodiché nel tempo di una giornata viene accreditato il denaro nella banca del richiedente.

Esistono due regole per l’invio telematico degli assegni che stabiliscono la comunicazione dei soli dati che riguardano il titolo per assegni fino a 5000 euro mentre per importi superiori ai 5000 euro oltre ai dati va trasmessa anche l’immagine dell’assegno insieme alla firma digitale della banca.

Per incassare il titolo l’utente deve portare con sé presso la filiale della banca emittente sia l’assegno che il proprio documento d’identità e dopo il consueto controllo da parte del l’impiegato sulle generalità viene consegnato l’importo corrispondente in contanti.

Il cambio dell’assegno avviene sempre senza intoppi a meno che non si tratti di assegni contraffatti, rovinati o quando le firme non corrispondono. Per somme che superano i 3000 euro e possibile incassare l’assegno in contanti ed è necessaria l’apertura di un conto corrente o nel caso in cui sia possibile si può procedere all’apertura di un libretto postale che è completamente gratuito.

Se si riceve un assegno di Traenza ma per motivi di vario tipo non può essere incassato dal beneficiario entro il termine di scadenza riportato sullo stesso diventa opportuno contattare l’azienda o l’ente che lo ha emesso e verificare se c’è la disponibilità a emettere un altro o a erogare l’importo dovuto sul proprio conto corrente o libretto postale.

Grazie a questo metodo si possono erogare somme di denaro in modo lecito e tracciabile verso qualsiasi privato che non sia in possesso di conti correnti a lui intestati e rimborsare così delle somme di denaro in totale sicurezza sia per il creditore che per il debitore.

Si tratta di soluzioni alternative ad un assegno bancario circolare e che permettono di svolgere operazioni semplificate a favore del beneficiario di un rimborso che altrimenti non vedrebbe soddisfatte le proprie richieste di credito in quanto non dispone di un conto corrente con l’unico onere di ritirare le somme dovute entro le date di scadenza indicate dal titolo.

Questo genere di assegni non sono trasferibili in modo da tutelarsi contro eventuali furti o smarrimenti ma tale condizione preclude l’ammortamento degli stessi, inoltre quando la clausola è l’ostacolo sul retro del titolo la somma può essere rimborsata solamente al prenditore che a sua volta può girare il titolo esclusivamente ad un’istituto bancario per l’incasso.

La clausola di non trasferibilità è differente da quella “da accreditare” dove il traente vieta il pagamento in contanti dell’assegno obbligando la banca che compie l’operazione ad accreditare il denaro solo sul conto del beneficiario che perciò deve essere cliente della banca che negozia il titolo.

Nel 2023 sono previste novità sulla regolamentazione e sulle procedure di incasso per questo particolare tipo di assegni con possibili estensioni quanto a flessibilità e modalità di emissione o riscossione da parte degli utenti, inoltre è possibile venga ampliata la facoltà del beneficiario di esigere il rimborso anche dopo il termine di scadenza indicato nel titolo per particolari motivazioni o esigenze e che sia possibile delegare un terzo soggetto per l’incasso dell’assegno.