Concordato Preventivo: Cos’è, guida alla procedura e impatto su creditori e dipendenti

Che cosa è il concordato preventivo?

Un’impresa può decidere di ricorrere allo strumento del concordato preventivo allorquando pur trovandosi in una grave situazione di difficoltà economica confluita in un generale status di insolvenza voglia evitare il fallimento aziendale tentando la via del risanamento.

Questo sopo può essere raggiunto ad esempio cercando di mantenere il proseguimento dell’attività oppure decidendo di liquidare il capitale in modo tale da restituire quanto dovuto ai creditori.

Attraverso il concordato preventivo, quindi, viene proposto ai creditori dell’impresa un pagamento delle somme dovute su una base percentuale che per i crediti chirografari, ad esempio, non può essere inferiore al 20 per cento. Mentre, nel caso di creditori privilegiati si ammette una forma di pagamento parziale e la transazione di tipo previdenziale e fiscale.

Perché si possa disporre un concordato preventivo la società elabora il proprio piano e lo fornisce ai creditori. E’ chiaro che più questo sarà stilato nei loro interessi, maggiori saranno le possibilità che esso venga approvato.

Le tipologie di concordato preventivo

Le forme di concordato preventivo ammesso sono due:

  • il concordato ordinario che prevede il deposito della documentazione assieme al ricorso (avverso il fallimento);
  • il concordato con riserva detto anche concordato bianco, questa tipologia di concordato prevede che il debitore presenti domanda e contestualmente chieda di predisporre un termine entro il quale si impegna a presentare i relativi documenti.

Due, inoltre, sono le modalità che il debitore ha a disposizione per poter procedere al concordato, infatti, esistono il concordato liquidatorio ed il concordato di risanamento. Mentre col primo si procede, ad esempio alla cessione di beni col secondo si avviano le pratiche per concordare una continuità dell’attività d’azienda.

Come fare la domanda di concordato preventivo?

Il concordato preventivo prende il via attraverso una domanda che l’azienda deve depositare in tribunale (il tribunale deve essere quello dove l’impresa ha la sede principale).

La domanda è un ricorso a tutti gli effetti e la documentazione da fornire è piuttosto complessa, infatti è opportuno richiedere una congrua assistenza legale qualora si abbia intenzione di accedere a questo istituto.

La domanda è essenzialmente, schematizzando, costituita da un piano, una proposta ed infine da una relazione di un professionista.

Nel caso in cui al momento di presentazione della domanda di concordato vi sia pendente una domanda di fallimento quest’ultima resta in sospeso, in attesa che i creditori si pronuncino sull’accoglimento della domanda di concordato.

Elementi fondamentali della domanda di concordato sono la proposta concordatoria, il ricorso, ed il piano che contiene una descrizione precisa delle attività che il debitore vuole mettere in atto per onorare la sua proposta concordataria.

Inoltre, all’interno del ricorso o con documenti allegati deve fornire le informazioni relative:

  • allo status economico-finanziario d’impresa;
  • all’elenco nominativo dei creditori indicando i rispettivi importi dovuti;
  • ai crediti e le cause di prelazione laddove presenti;
  • ai titolari di eventuali diritti personali o reali sui beni che si trovano in possesso del debitore;
  • al valore di beni;
  • alle condizioni dei soci che eventualmente figurano come responsabili illimitatamente.

Quando viene presentata la domanda per il concordato il patrimonio del debitore viene automaticamente, per legge, congelato e poso in una situazione di protezione.

Risultano bloccate le varie azioni esecutive come possono essere i pignoramenti nonché le azioni cautelari come ad esempio le ipoteche spettanti ai creditori. Ciò al fine di consentire di valutare la situazione globale per verificare se la domanda di concordato possa o meno essere accettata.

Dopo che la domanda viene presentata sta comunque al tribunale il compito di vagliare la documentazione fornita ed esprimersi sulla fattibilità di quanto proposto.

Il tribunale convoca i creditori entro 120 giorni dal decreto e stabilisce il termine entro il quale lo stesso deve essere comunicato ai creditori.

L’approvazione del concordato preventivo, la transazione fiscale e previdenziale

Caratteristica peculiare di questo accordo particolare è che esso per poter essere effettivamente applicato deve essere approvato dalla maggioranza dei creditori che sono ammessi alle procedure di voto.

Se la richiesta di concordato non ottiene il voto favorevole della maggioranza dei creditori viene inevitabilmente dichiarato il fallimento d’azienda.

Il programma del concordato preventivo deve anche tenere conto e realizzare quelle che prendono il nome di transazioni fiscali e previdenziali. Si tratta delle procedure volte a prendere accordi rispettivamente con agenzia delle entrate e con gli enti di previdenza ed assistenza.

Infatti, il debitore può chiedere che vengano abbattuti i debiti di natura tributaria e previdenziale. Possono formare oggetto della transazione tutti i tributi che ricadono nell’ambito di amministrazione dell’agenzia delle entrate. Restano, invece, esclusi quelli che costituiscono capitale di risorsa dell’Unione Europea.

Chi può richiedere il concordato preventivo?

Sono ammessi alla richiesta del concordato tutti i debitori che abbiano :

  • un’attività commerciale;
  • trovarsi in uno stato di fallibilità o insolvenza;
  • deve aver superato almeno una delle soglie di fallibilità prevista dalle legge.

Quali sono le sorti dei dipendenti nel caso di procedura concorsuale?

Quando si avviano le trattative di concordato preventivo i dipendenti inevitabilmente si domandano quali saranno le loro sorti e soprattutto cosa ne sarà dei loro crediti.

Bisogna premettere che i dipendenti hanno dalla loro un privilegio che risulta assistito dalla legge per mezzo del punto 2 del col’articolo 2751 bis del codice civile. Sulla base del privilegio accordato ai crediti dei dipendenti da questo articolo possiamo affermare che i lavoratori giocano un ruolo abbastanza prioritario nell’ordine del pagamento durante la procedura.

I presupposti per il riconoscimento di un credito nella procedura concorsuale sono diversi da quelli previsti per la procedura di fallimento. Senza soffermarsi sui requisiti e sulle modalità di riconoscimento del credito in ipotesi di fallimento, che in questa sede non interessano, osserviamo la procedura ed i presupposti necessari per il loro riconoscimento nell’ambito di un concordato preventivo.

In questo caso il creditore riceve una comunicazione dal commissario giudiziale del tribunale. La comunicazione ha lo scopo di informarlo dell’apertura della procedura concorsuale invitandolo a specificare l’ammontare del credito vantato entro un termine definito. Il credito deve essere comunicato al lordo delle ritenute fiscali ma al netto di quelle previdenziali.

Il pagamento avverrà sulla base del piano di ripartizione stabilito a seguito della liquidazione dei beni. Tuttavia, spesso le procedure di liquidazione possono andare per le lunghe soprattutto nelle ipotesi in cui occorra procedere alla vendita di immobili.

In questi casi è possibile che i lavoratori ricevano un pagamento anticipato, attraverso l’intervento del fondo di garanzia dell’Inps, delle retribuzioni delle tre ultime mensilità e del trattamento di fine rapporto.

Per accedere al fondo si deve seguire una procedura corredata della debita documentazione così come indicato anche sul sito Inps (che si raccomanda di consultare).

Mentre nel caso di fallimento si può accedere alla compilazione di questo modulo per l’erogazione delle suddette cifre dal fondo dell’Inps, attraverso comunicazione del curatore, dopo la compilazione da parte del lavoratore, e non prima che siano decorsi 30 giorni dalla comunicazione che lo stato passivo è esecutivo nel caso di procedura concorsuale è differente.

Infatti, nel caso di concordato preventivo deve avvenire in primis una omologa della procedura da parte del tribunale competente.