Differenze tra Opzioni Binarie e CFD: Cosa sono e caratteristiche
Uno dei quesiti principali di quando si fa trading, soprattutto se si è agli inizi, è chiarire la differenza tra opzioni binarie e CFD. Capire di cosa si parla, prima di inserirsi nel settore finanziario, è importante per avere massimi risultati e non lasciarsi trovare impreparati.
Cosa sono i CFD: contratti per differenza
I CFD sono i contratti per differenza, si tratta di uno strumento finanziario il cui prezzo è dato dal valore di altri strumenti di investimento. Sono disponibili nei mercati finanziari di non tutti i paesi, potrete trovarli in GB, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Italia, Irlanda, Giappone, Spagna, Svezia, Australia, Singapore.
Negli Stati Uniti non sono permessi. Questi servono a scambiare denaro in base alla variazione del valore di alcune attività, quindi non direttamente per negoziare le attività finanziarie. Il che vuol dire negoziare azioni senza possederle realmente. Si tratta di strumenti derivati che permettono all’investitore di trarre guadagno dal rialzo e una perdita dal ribasso delle attività finanziarie.
I CFD sono nati negli anni Novanta a Londra da Brian Keelan e Jon Wood dipendenti della UBS Warburg. Il loro primo fine era quello di proteggere l’esposizione azionaria in modo convenienti. Poi sono stati introdotto in ambito commerciale, le società inglese hanno fatto si che si diffondessero sul mercato in modo innovativo e si sono sviluppati soprattutto per il trading in tempo reale.
Nel 2000 sono diventate popolari poiché consentivano di fare leva finanziaria alle attività sottostanti, oltre all’esenzione del bollo. Negli anni a seguire hanno conosciuto un elevato sviluppo in tutti i mercati finanziari.
CFD come vengono utilizzati nei mercati finanziari e quanto costano
I CFD sono utilizzati dagli investitori e dalle società a proprio piacimento, il che vuol dire che non esiste uno standard unico ma ogni società crea il proprio contratto. Non ci sono termini quindi la posizione viene chiuda solo quando viene effettuato un nuovo trade.
Ovviamente, pur non avendo scadenza, se la posizione viene lasciata aperta è chiaro che viene reinvestita. La loro nota positiva è certamente il fatto di poter vedere in tempo reale il guadagno e capire se si sta scendendo sotto la somma marginale, in quel caso è possibile chiamare un margin call per coprire rapidamente la perdita.
I costi sono quotidiani e sono applicati a un tasso su cui ci si accorda prima. Vi sono poi delle commissioni extra che possono essere stabilite nel campo del trading e l’eventuale costo di un market maker.
CFD: investitori e limiti di accesso, quali sono i margini dei contratti
Gli investitori devono rispettare dei margini di intermediazione che sono sempre tra 0.5% e 0.3%, l’investitore in sostanza non deve offrire l’intero valore del contratto come garanzia e quindi può amplificare il proprio profitto. Nel caso di leva finanziaria però si hanno contratti per differenza di tipo volatile e quindi al ribasso sono richieste delle integrazioni economiche, in questo caso si va in perdita.
Ad esempio quando si sono verificati gli attentati dell’11 settembre i mercati hanno subito una certa volatilità, questo ha portato ad un’impennata dei margini iniziali che sono una sorta di deposito. Il margine è variabile quando la posizione si muove in senso contrario agli interessi del cliente. Con i CFD si ha comunque facile accesso alle leve finanziarie, poiché sono finanziariamente garantiti.
Con i contratti si possono stabilire poi gli stop loss ovvero una sorta di via di fuga quando si raggiunge un certo livello. In questo caso, se si aggiunge questa opzione, viene inviato un segnale di vendita alle società di CFD. I Market Makers si occupano di gestire l’attivazione o meno di queste attività, alcune società che gestiscono i CFD comunque offrono delle garanzie sotto il pagamento di tariffe particolari.
Fare trading online con CFD a chi affidarsi
Il trading a questo livello viene solitamente eseguito da broker o intermediari finanziari che gestiscono i CFD e i termini di sottoscrizione. Scegliere un Market Maker è molto comune, si sceglie il prezzo del CFD e le azioni su cui investire in base al rischio e si lascia fare.
Questo comporta un certo margine di fluidità al gestore che ha il proprio pacchetto sotto controllo e può studiare anche dei sistemi alternativi. Il Direct Market Access invece viene creato in base alla risposta al prezzo, quindi è molto differente e viene solitamente adottato per alcuni tipi di strumenti e per certe azioni più pericolose.
Opzioni binarie: tipologie e vantaggi, perché sceglierle
Le opzioni binarie sono delle opzioni dove il guadagno è limitato da una cifra fissa o nulla. L’esito, come si capisce dal nome, ha solo due possibilità una previsione giusta e una sbagliata.
Questi strumenti permettono di conoscere in modo predeterminato il tipo di guadagno, sono come una scommessa. Il ritorno economico è chiaro e può variare in base alle opzioni scelte.
È possibile infatti creare asset di diverso tipo come forex, materie prime, indici e azioni. Le opzioni binarie sono di diverso tipo, classiche, coppia, a breve termine e one touch.
Differenze tra opzioni binarie e CFD
Le opzioni binarie e i contratti per differenza sono strumenti profondamente diversi, le prime sono sostanzialmente degli strumenti che offrono la possibilità di investire sapendo di avere due possibili esiti, i CFD invece sono molto complessi e strutturati, non hanno vincoli contrattuali né limiti ed è quindi richiesto uno studio approfondito della materia per potersi districare in questo mondo, a meno che non si voglia pagare una terza persona per farsi guidare.
Come visto prima inoltre i CFD hanno la possibilità di sfruttare la leva finanziaria, questa può fare gola ma ovviamente presenta dei rischi più elevati rispetto all’utilizzo delle opzioni binarie. In tutti e due i casi ovviamente serve una conoscenza del settore e la capacità di analisi per operare sui mercati. Inoltre bisogna anche conoscere il calendario economico mondiale per poter approdare in modo proficuo.
Con le opzioni binarie comunque è possibile anche effettuare brevi operazioni e quindi anche per chi volesse entrare sul mercato per poco tempo è fattibile mentre per i CFD è richiesto molto più tempo e molto più lavoro per tale motivo vengono sconsigliati a chi si immette inizialmente in questo settore. Per ciò che concerne i guadagni invece con le opzioni binarie è possibile sapere prima l’eventuale guadagno e l’eventuale perdita, con una certa affidabilità.
Mentre con i CFD è molto più complesso fare delle previsioni. Ovviamente siamo di fronte due strumenti diversi, non si tratta di stabilire quale sia migliore ma comprendere le caratteristiche per sfruttarlo al meglio in base alla propria esperienza e alle proprie esigenze.
Differenze tra opzioni binarie e CFD: anticipazioni 2023
Le opzioni per il prossimo anno sono sostanzialmente di fare trading e di scegliere una metodica CFD se si è esperti del settore e se si conosce bene il mondo del trading e come muoversi all’interno.
Per chi invece decida con l’anno nuovo di intraprendere questa strada sarà certamente efficace puntare alle opzioni binarie, più facili da gestire e quindi anche più fruttuose.
Migliorare la pratica resta comunque alla base di un buon profitto la tecnica come per ogni cosa è alla base di una buona riuscita. I CFD sono tra l’altro delle opzioni non offerte da tutte le piattaforme di investimento mentre le opzioni binarie consentono l’utilizzo anche gratuito del sistema.