Cessione del Quinto per Dipendenti Pubblici

Sei intenzionato a chiedere un prestito e sei un dipendente pubblico? La cessione del quinto potrebbe essere proprio ciò che fa al caso tuo.

Che cosa è la cessione del quinto per dipendenti pubblici?

La cessione del quinto rappresenta nel nostro Paese una particolare forma di prestito o finanziamento che prevede la possibilità di essere sanato cedendo fino ad quinto del salario o dello stipendio percepito calcolato al netto delle ritenute.
Cerchiamo di capire le modalità di funzionamento di questa tipologia di prestito e di comprendere il perché questo sia più agevole per i dipendenti pubblici che in misura sempre maggiore scelgono di ricorrere a questa opzione.

Caratteristiche del prestito mediante formula cessione del quinto

Il nome di questo tipo di finanziamento è dovuto al fatto l’importo massimo della rata che il cliente deve pagare non può essere superiore ad un quinto e cioè al 20 per cento di quanto ricevuto come stipendio (calcolato al netto delle ritenute).

La caratteristica principe della cessione del quinto è che la restituzione della somma finanziata dalla banca o dall’intermediario operante nel settore viene restituita attraverso la ritenuta in busta paga. Detto in soldoni, ciò significa che il lavoratore riceverà uno stipendio già decurtato della somma dovuta come rata all’ente, che ha erogato il prestito, secondo quanto stabilito al momento della sottoscrizione del contratto.

All’atto pratico è come se materialmente fosse il datore di lavoro a pagare la rata trattenendo la somma dovuta dal lavoratore alla banca.
Quello della ritenuta in busta paga è un obbligo che incombe sul datore di lavoro il quale nel caso di licenziamento o cessazione anticipata del rapporto lavorativo è tenuto a dare all’ente finanziatore le ritenute su tutte le somme effettivamente maturate dal lavoratore.

La durata massima di questo tipo di finanziamento è di 10 anni e quella minima di due anni.
Va comunque tenuto presente che il prestito non può protrarsi rispetto alla durata del rapporto lavorativo e coincidere con il pensionamento. Questo vale per i dipendenti privati, ma non per quelli pubblici che godono di un trattamento privilegiato e possono decidere di estinguere il rapporto obbligatorio di debito oppure traslarlo sulle some percepite a titolo di pensione.

I pensionati tuttavia non possono stipulare contratti basati su questa formula oltre il novantesimo anno di età ma va comunque tenuto presente che solitamente le compagnie a titolo assicurativo non stipulano rapporti che si protraggono oltre gli 85 anni del cliente.

Per legge deve anche essere stipulata una assicurazione sui rischi derivanti dall’impiego nonché una formula assicurativa sulla vita. Per quel che concerne il cosiddetto rischio di impiego si tenga presente che l’assicurazione può rifarsi sul debitore seppur sempre rispettando i limiti imposti dal trattamento di fine rapporto che viene utilizzato come parametro di riferimento. Nell’ipotesi, invece, di rischio vita l’assicurazione interviene senza però alcuna forma di rivalsa nei confronti degli eredi del de cuius.

Chi può contrarre questo tipo di prestito?

La legge con apposito D.P.R. del 1950 così come riformato recentemente nel 2005 stabilisce che hanno il diritto di accedere a questa tipologia di prestiti lavoratori dipendenti sia pubblici (afferenti allo Stato e al settore para-statale) che privati sebbene i dipendenti pubblici godano di alcuni benefici. Infatti, per esempio nel caso di dipendenti privati le finanziarie si riservano il diritto di valutare caso per caso e decidere se concedere il prestito secondo la formula cessione del quinto, o meno.

Chi può erogare questo tipo di prestito?

Il decreto numero 180 del 1950 stabilisce che i soggetti legittimati ad erogare questa tipologia di finanziamento personale sono le banche e gli intermediari finanziari regolarmente iscritti presso un registro ufficiale quello dedicato agli uffici di cambio italiani. Nell’ambito di queste operazioni interviene l’occhio vigile di una sezione della Banca d’Italia al fine di attuare le norme sul terrorismo e sull’antiriciclaggio garantendo la correttezza, legalità, trasparenza e pulizia delle operazioni.

La cessione del quinto per i dipendenti pubblici

Se sei un dipendente pubblico o dello Stato italiano chiedere il prestito con cessione del quinto sarà per te un gioco da ragazzi. Lo Stato ha molti problemi, questo è risaputo, ma è sicuramente il datore di lavoro più affidabile che ci sia. E’ proprio questa affidabilità e precisione nei pagamenti che rende i dipendenti del settore pubblico o statali i soggetti più idonei per procedere alla richiesta di siffatta forma di finanziamento.

Innanzitutto l’unica garanzia necessaria è il tuo stipendi, non ti verrà chiesto di fornire garante alcuno.
La richiesta può essere valutata nonostante vi siano altri prestiti pendenti o disguidi finanziari poco piacevoli. E’ possibile, altresì, richiedere importi personalizzati, cifre su misura secondo le tue esigenze, infatti, potrai richiedere importi che variano da piccole somme fino a cifre che superano l’importo di 75.000 euro.

L’importo che dovrai pagare mensilmente non potrà mai eccedere il 20 per cento del tuo stipendio.

Rate comodo e sicure, fisse e costanti, nessun tipo di variazione: l’ideale per gestire la tua vita personale e/o famigliare.
L’importo può essere restituito comodamente pagando piccole rate essendo prevista la possibilità di distribuire la spesa su un arco temporale di dieci anni.

Il rimborso avviene comodamente tramite lo strumento della ritenuta in busta paga e non sono previsti costi di gestione o intermediazione.
Inoltre, se sei un dipendente pubblico o statale e vuoi richiedere un importo maggiore viene promossa e proposta la possibilità di sommare alla cessione del quinto la formula di delegazione di pagamento ch consente la possibilità di cedere sino a 2/5 dello stipendio a particolari condizioni.

Inoltre mentre per i soggetti dipendenti di aziende private il meccanismo di cessione del quinto si estingue alla cessione del rapporto lavorativo non potendo gravare sulla pensione questo non avviene per il lavoratore pubblico il quale può traslare il debito sulla pensione.

Portale INPS e cessione del quinto per i dipendenti pubblici: la procedura web nel 2023

Per accedere ai servizi si devono possedere le credenziali che sono necessarie ai fini della autenticazione degli operatori.

I servizi messi a disposizione degli utenti sono i seguenti:

  1. Il controllo della validità dei dati anagrafici del soggetto che richiede il prestito, che viene determinato attraverso il codice fiscale;
  2. Si può mettere in rilievo l’ammontare della quota che può essere ceduta dalla pensione o dallo stipendio mensile di chi effettua la domanda;
  3. registrazione online dei dati di carattere economico circa il prestito che viene erogato dagli istituti preposti al finanziamento;
  4. Verifica di rispondenza tra i dati forniti ed i valori che assurgono a parametro per poter beneficiare della convenzione;
  5. Possibilità di calcolare il costo della polizza assicurativa per la copertura del cosiddetto fondi dei rischi Inps per la gestione dei dipendenti pubblici;
  6. Notifica del nulla osta da parte dell’Inps per potere erogare la cifra richiesta a titolo di prestito.

Collegandosi al portale Inps è possibile accedere ai suddetti servizi e ad una sezione modulistica che contiene tutti i documenti che devono essere forniti.

E’ presente anche una sezione dedicata accuratamente alla normativa sul tema ed un manuale di procedura cui si accompagna una sezione, all’interno del portale detta di Help Desk, dedicata cioè all’assistenza per gli utenti.

Si ricorda, inoltre, che sono numerose le compagnie finanziare convenzionate per la stipula del prestito a modalità di cessione del quinto per restituire l’ammontare finanziato.

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